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4/5 ELEZIONI E BILANCI COMUNALI/ Torino e la battaglia sul debito

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    amministrative

    Amministrative, sotto la lente degli elettori anche i bilanci comunali

    Le idee politiche, la simpatia personale di questo o quel candidato, l'umore del momento. Sono tante le ragioni che orienteranno le preferenze degli elettori chiamati a scegliere il sindaco in più di 1.300 Comuni, fra i quali ci sono i big rappresentati da Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna. Tra i tanti aspetti da mettere sotto esame, però, non è certo secondario quello dei conti, che tra tasse, debito e spese dicono molto su come è stata amministrata una città, e su che cosa occorre fare per migliorare (o per non chiudere bottega portando i libri in tribunale).

    4/5 ELEZIONI E BILANCI COMUNALI/ Torino e la battaglia sul debito

    Il debito. Da molti anni, è questa la parola chiave dei dibattiti della politica torinese, e la battaglia elettorale per le amministrative 2016 non fa eccezione. Per capire i termini del problema bisogna guardare ai numeri: l'indebitamento di Torino, accumulato negli anni degli investimenti infrastrutturali legati alla metropolitana e alle Olimpiadi invernali, vale oggi 2,9 miliardi di euro, negli ultimi cinque anni è sceso del 10% abbondante ma pesa ancora per quasi 3.300 euro su ogni cittadino, centenari e neonati compresi, collocando il capoluogo piemontese al secondo posto in Italia per passivo pro capite dopo Roma. In condizioni come queste, è inevitabile continuare a sognare nuovi interventi infrastrutturali, a partire dalla seconda linea della metropolitana: ma è altrettanto inevitabile che i soldi per tradurre questi sogni in realtà siano tutti da trovare

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