Per Virginia Raggi «non si può dire sì alle Olimpiadi a Roma perché prima serve l’ordinario». Per il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti «sarebbe criminale perdere un’opportunità così grande di creare lavoro». Due visioni opposte su una partita certamente cruciale per la capitale. È anche sulla conquista dei Giochi olimpici del 2024 che si accende il confronto politico in vista del ballottaggio di domenica 19 giugno. Perché la sfida non è di poco conto.
Secondo uno studio Ceis dell’Università di Tor Vergata infatti l’organizzazione e la realizzazione dell’evento sportivo riuscirebbero a mobilitare per il Lazio e per la Capitale quasi 4 miliardi di risorse aggiuntive durante i 6 anni di cantiere (2017-2024). Con benefici da 2,9 miliardi per famiglie e consumi e da 1,7 miliardi per le imprese.
Effetto Olimpiadi anche sulla produzione: risulta pari a 9 miliardi l’impatto complessivo sulle attività economiche del territorio, dei quali 5,7 miliardi solo nei servizi, comparto produttivo cruciale per l’economia romana e del Lazio. Con effetti positivi sul Pil: +2,4% la crescita stimata nel periodo 2017-2013 con una media annua di incremento dello 0,4 per cento. E ossigeno per l’occupazione: 177mila i posti di lavoro previsti nei sei anni di cantiere, di cui 48mila direttamente collegati ai Giochi. Numeri importanti che significano sviluppo per un’economia in grande sofferenza.
Gli economisti parlano di «effetto volano» per la crescita del territorio e per l’immagine del Paese all’estero che Giochi ben gestiti garantiscono. Così è avvenuto per Londra e Barcellona ad esempio.
La candidatura di Roma , in corsa con Parigi, Los Angeles e Budapest è considerata seria e «forte» dal Cio che ha dato qualche giorno fa il via libera alla seconda fase del percorso. «È per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione. È evidente come la Commissione di valutazione del Cio abbia apprezzato il concept del nostro dossier, ispirato alle linee guida dell'Agenda 2020 e fedele a una visione fondata sulla trasparenza e sulla valorizzazione della legacy. Ci crediamo e andremo fino in fondo» ha commentato Luca di Montezemolo, presidente del Comitato Promotore Roma 2024.
Un sogno che tuttavia, senza una programmazione seria dei costi-benefici, senza una valutazione rigorosa dell’impegno finanziario e senza controlli adeguati rischierebbe di trasformarsi in un incubo per i conti pubblici.
Lo sforzo messo in campo dal Coni e dal Comitato promotore in questi mesi è enorme: per contenere i costi organizzativi (valutati intorno ai 3,2 miliardi senza considerare quelli destinate agli investimenti in infrastrutture) e favorire trasparenza e sostenibilità del progetto. Ma serve il gioco di squadra. Dopo l’appoggio convinto del Governo, della Regione, ora serve il sostegno deciso del Comune. Nel giugno 2015 il Campidoglio a guida Marino ha votato una mozione in favore della candidatura. Ma sarà il nuovo sindaco ad accelerare o a frenare per sempre il sogno olimpico della Capitale e dell’Italia. Una responsabilità non da poco.
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