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Codice appalti, Pa e giustizia le «urgenze» dei Giovani

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Codice appalti, Pa e giustizia le «urgenze» dei Giovani

S. MARGHERITA LIGURE

Dalla Pa alla giustizia, dal Codice degli appalti, fondamentale se si vogliono rilanciare gli investimenti, alla spending review e al Mezzogiorno. Ma anche molti argomenti internazionali, urgenti come quelli interni per gli effetti che hanno sull’economia: e quindi il tema delle sanzioni alla Russia, dell’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, il rischio Brexit. È stato un confronto diretto quello dei Giovani imprenditori con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Con la formula del botta e risposta e con il premier che cerca subito di sciogliere il ghiaccio, «fatemi domande cattive», senza lesinare battute per tutto il tempo del confronto, più di un’ora e mezzo.

È Giacomo Gellini, vice presidente del Giovani, ad affrontare le distorsioni della Pa, con un racconto personale: un appalto vinto parecchi mesi fa, un contratto firmato quasi a fine lavori, e l’attesa per il pagamento. E Giorgio Bellucci, giovane imprenditore di Modena, rincara la dose, se sotto un altro punto di vista: è vero che nella classifica del Doing Business della Banca mondiale siamo passati al 45° posto, salendo di 20 posizioni rispetto al 2014, ma quando si tratta di far rispettare i contratti ricrolliamo al 111° posto. Un tema strettamente correlato al mondo industriale e all’attrazione di investimenti, ha sottolineato Bellucci, chiedendo quando si potranno vedere gli effetti degli interventi sul processo civile, già approvati alla Camera.

Riforme avviate, risponde Renzi. Ammettendo che non basta e che bisogna andare avanti. Così come risponde che «non bisogna cedere alla rassegnazione» alla giovane imprenditrice di Cosenza, Fiorella Gallo, che ha preso l’applauso dei colleghi quando ha sollevato il tema dell’efficacia del Codice degli appalti che prevede l’offerta più economicamente vantaggiosa: «Come si fa a vincere onestamente una gara e non fallire», ha chiesto l’imprenditrice. Il Codice è un passo avanti, ha detto Renzi. Servono, ha aggiunto, quelle regole trasparenti che gli imprenditori chiedono da tempo e hanno rilanciato anche qui dal palco di Santa Margherita.

Il presidente del Consiglio rassicura che gli investimenti in infrastrutture torneranno a 40 miliardi. C’è necessità di investire, obiettivo condiviso. Ma, visto che servono le risorse, che fine ha fatto la spending review, è la richiesta di Francesco Ferri, uno dei vice presidenti nazionali, tirando fuori le indiscrezioni che parlano di una tassa di successione, mentre il debito pubblico sale: «Il governo Renzi ha fatto più di 100 miliardi in due anni».

Gli investimenti devono coinvolgere anche il settore dell’energia, fattore cruciale di competitività: non c’è ancora il decreto per regolamentare gli incentivi fino al 2017 e anche oltre. Un argomento sollevato da Alessio Rossi, vicepresidente nazionale dei Giovani imprenditori, che ha chiesto a Renzi di confrontarsi sulla proposta lanciata dal presidente, Marco Gay, di far nascere 100 start up nelle aree di crisi per creare nuovo sviluppo. Disponibilità arrivata.

Non c’è crescita se non riprende anche il Mezzogiorno: ed è il vice presidente nazionale Vincenzo Caputo a parlare di Sud, dei tempi del Masterplan, sulla necessità di una collaborazione tra governo, Regioni e imprese. Infine le questioni internazionali: Gellini rilancia il rischio Brexit, Francesco Divella, presidente dei Giovani di Federalimentare sollecita un ruolo importante dell’Italia nella partita delle sanzioni Ue nei confronti della Russia. Mentre Simone Ghiazza, presidente dei Giovani del Piemonte, ha guardato dalla parte opposta dell’Oceano: l’accordo tra la Ue e gli Usa. Domande, ma che non sono «una lista della spesa», aveva detto Gay dando la parola al premier, sottolineando che i Giovani sono pronti a rimboccarsi le maniche.

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