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Dossier Ballottaggi, il centrodestra «spinge» per il M5S. A Torino…

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Ballottaggi, il centrodestra «spinge» per il M5S. A Torino il centrista Rosso si schiera con Appendino

    Matteo Salvini lo ribadisce: «Laddove non ci sia la Lega e non ci sia il centrodestra al ballottaggio, io voterei il Movimento 5 Stelle. I sindaci uscenti del Pd vanno puniti». E stavolta non è solo. Dopo l’endorsement degli ex sindaci di Roma, Gianni Alemanno e Ignazio Marino, a favore della pentastellata Virginia Raggi in corsa per il Campidoglio, l’ex forzista Rosso, che a Torino al primo turno era stato sostenuto dai centristi e che ha raccolto 5%, ha dichiarato di essere a favore della candidata del M5s Chiara Appendino che sfiderà al ballottaggio il sindaco uscente del Pd Piero Fassino. Ma a confermare la scelta «antisistema» è anche il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta che si augura che a Roma come a Torino vincano le candidate del M5s, pur confermando che personalmente voterà scheda bianca.

    L’obiettivo è evidente: dare una spallata a Renzi in vista dello scontro finale sul referendum costituzionale «per mandare a casa la ditta». Un appuntamento al quale, il centrodestra, auspica il capogruppo forzista, si presenterà unito con un nuovo soggetto politico, come è avvenuto a Milano («Mi auguro che Alfano e Lupi scelgano il no, per noi le porte sono sempre aperte»).

    Il Pd reagisce: «Anche Renato Brunetta, dopo Salvini e Alemanno, sostiene la Raggi a Roma e Appendino a Torino. Sono così tanto antisistema le due candidate del M5S che, a forza di inciuci ed accordi sottobanco, stanno mettendo insieme tutta la destra», attacca il renziano Andrea Marcucci mentre il suo compagno di partito Ernesto Carbone con un tweet stigmatizza il video in cui la candidata grillina a Roma raccoglieva nel 2014 le firme per il referendum del M5s sull’uscita dall’euro («Raggi firma contro euro, come Salvini e Farage. Stessa ideologia, per questo si alleano»).

    Ma ad aumentare l’esercito degli antirenziani c’è anche Sinistra italiana, che ha ufficializzato di non voler dare alcuna indicazione di voto. Di fatto il Pd è solo. L’unica novità positiva arriva dai radicali che a Milano hanno annunciato di appoggiare il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala.

    I grillini apparentemente non si lasciano coinvolgere. La linea resta sempre la stessa: nessun accordo né sostegno a candidati che non siano pentastellati. Anche se la Appendino non disdegna il contributo che arriva da destra: «Sono pronta a raccogliere la voglia di cambiamento espressa da Rosso e da tantissimi torinesi».

    Fassino non raccoglie. «Ognuno è libero di fare le proprie scelte – ha detto il sindaco uscente – io continuo a rivolgermi a tutti gli elettori e continuo a presentarmi con le mie idee e le mie proposte concrete».

    L’attenzione a Roma è invece rivolta al primo confronto tv tra Raggi e Giachetti che si terrà oggi a «In mezz’ora», la trasmissione di Lucia Annunziata su Rai tre, e che anticiperà quello di mercoledì su Sky. La candidata del M5s cita Enrico Berlinguer e attacca Giachetti che «fa campagna elettorale con i soldi da parlamentare». Il candidato dem reagisce e mette l’accento sul sostegno a Raggi di Alemanno e Marino che «dopo aver lasciato Roma così come la vedete e per continuare l’opera scelgono la Raggi, non a caso».

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