Negli anni Ottanta Berlusconi non fa mai mancare il suo sostegno al leader socialista Bettino Craxi. Ma dopo Tangentopoli decide di scendere direttamente in campo e fonda Forza Italia a partire da una serie di “club” sul territorio guidati da Giuliano Urbani. Con lui una nutrita schiera di fidi collaboratori e funzionari delle sue imprese, da Fedele Confalonieri a Gianni Letta. Si dimette da alcuni incarichi di imprenditore ma mantiene la proprietà. Alle politiche del 27 marzo 1994 Forza Italia si afferma al Nord con la Lega di Umberto Bossi e al Sud con il Msi di Gianfranco Fini. Il primo governo dura poco, da maggio a dicembre, quando Bossi ritira l'appoggio all'esecutivo. Dopo il governo tecnico di Lamberto Dini e poi le elezioni vinte dall'Ulivo di Romano Prodi (durante il cui governo collabora con Massimo D'Alema alla bicamerale per le riforme), nel 2001 torna a vincere con la Casa delle Libertà, coalizione di centrodestra, Lega compresa, raggiungendo il massimo storico di Forza Italia con il 29,4 per cento. Famoso resta il “contratto con gli italiani” firmato nello studio televisivo di Porta a Porta in cui si impegna ad abbassare le tasse, dimezzare la disoccupazione, avviare opere pubbliche e garantire sicurezza.