Alla fine dell'anno annuncia la fusione delle forze della Casa della libertà nel Popolo della libertà, che nasce ufficialmente nel 2007. Nel 2008 trionfa alle politiche e torna al governo: sono gli anni del trattato di cooperazione con la Libia di Gheddafi, ma anche degli scandali a sfondo sessuale (il caso Noemi, le feste a Villa Certosa, il bunga bunga, le olgettine e Ruby, che alimenteranno ulteriori processi per concussione per costrizione e favoreggiamento della prostituzione: l'assoluzione definitiva è arrivata il 10 marzo 2015 dalla Cassazione). Ma sono anche gli anni della crisi economica, con l'estate del 2011 segnata dallo spread alle stelle. A novembre, dopo l'approvazione della legge di stabilità e la perdita della maggioranza alla Camera, Berlusconi sale al Colle e rassegna le sue dimissioni. Gli succede il governo dei tecnici di Mario Monti. Nel 2013 si ricandida ma viene sconfitto dalla coalizione di centrosinistra guidata da Pier Luigi Bersani con uno scarto di appena 300mila voti. Berlusconi viene eletto senatore, di lì a poco subisce il “tradimento” di Angelino Alfano che lancia il Nuovo Centrodestra ed entra al governo con il premier Enrico Letta. A novembre rifonda Forza Italia.