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Boccia: «Il Sud deve diventare laboratorio di sperimentazione»

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all’assemblea unindustria di catanzaro

Boccia: «Il Sud deve diventare laboratorio di sperimentazione»

  • –di Nino Amadore

CATANZARO. «Il Sud deve diventare un laboratorio di sperimentazione e un luogo che possa sempre di più attrarre gli investimenti privati». Parte da Catanzaro, dall’assemblea generale di Unindustria Calabria, l’appello del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Ed è un appello che ha per presupposto un cambio di paradigma, necessario quanto urgente: «Passare dal resistere al reagire»

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Occorre una dotazione infrastrutturale rilevante
Non è solo un richiamo alla fiducia, quello che arriva dal leader degli industriali italiani, non un incoraggiamento dopo aver ascoltato il lungo discorso del presidente di Unindustria Calabria (e presidente del Comitato coesione territoriale di Confindustria) Natale Mazzuca, ma un punto fermo di un’azione prossima ventura, un impegno chiaro degli imprenditori italiani che non vogliono affatto tirarsi indietro: «Chiaramente - dice Boccia - occorre anche una dotazione infrastrutturale rilevante e su questo dobbiamo fare un grande lavoro di proposta, anche da Confindustria regionali e nazionale, e portarlo a livello nazionale per la gestione meridionale».

Il Patto della Calabria deve diventare un acceleratore
Ci sono, in questo momento, le condizioni finanziarie come il Patto per la Calabria che il premier Matteo Renzi ha firmato qualche settimana fa a Reggio Calabria e quel Patto, auspica Boccia, «deve diventare un acceleratore». Boccia ha spiegato che bisogna «seguirlo giorno dopo giorno, controllare, accelerare le cose che vanno bene, denunciare le criticità e dare il fiato sul collo della politica sulle criticità che devono diventare soluzioni».

Costruire ponti e sfondare muri
Il presidente di Confindustria ha poi ribadito concetti già espressi in altre occasioni: «La politica - ha detto - ci chiede un’idea e l’idea che noi abbiamo proposto è quella di costruire ponti e sfondare i muri». Il dialogo, dunque, come metodo su cui Boccia insiste anche a proposito dell’incontro di oggi tra il ministro Poletti e le organizzazioni sindacali sui temi delle pensioni e del lavoro: «L’auspicio è che si riapra la stagione del dialogo con il governo e con noi per arrivare alle soluzioni per il Paese». Rispetto a un prossimo incontro con i sindacati, il presidente di Confindustria ha anche aggiunto: «Non è stata ancora fissata la data, ma stiamo ragionando».

Bisogna tornare a parlare di industrie
Ma, per gli industriali italiani, il ragionamento sulla crescita non può prescindere dall’attenzione all’intero sistema produttivo: «Dobbiamo dare un indirizzo alla politica economica italiana - dice Boccia - e ritornare a parlare di industrie. Dobbiamo fare diventare la questione industriale - ha aggiunto Boccia - la vera questione nazionale, a partire dal nostro Mezzogiorno e fare i conti con le potenzialità del Paese. Siamo il secondo Paese più industriale d’Europa dopo la Germania - ha concluso - e su questo dobbiamo puntare. Così ce la faremo». Crescita e sviluppo, del resto, sono armi potentissime. Anche contro la criminalità e dunque, nel caso della Calabria, contro la ’ndrangheta: «La criminalità organizzata è da debellare - dice il presidente di Confindustria -. Tra l’altro la crescita economica aiuta ad evitare questioni di emergenza».

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