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«Tax day», Padoan: «Sollievo fiscale da 10 miliardi»

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OGGi

«Tax day», Padoan: «Sollievo fiscale da 10 miliardi»

Eppur si paga, anche se con un conto alleggerito di dieci miliardi rispetto a un anno fa. Il tax day è arrivato. Segnata in rosso sul calendario la chiamata alla cassa per i contribuenti italiani (imprese, cittadini e professionisti) quest’anno però avrà un connotato meno pesante per i proprietari di abitazioni principali. Sono quasi 20 milioni le «prime case» per le quali non si pagherà per la prima volta la Tasi. A ricordare il senso della giornata è stato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha lanciato l’hashtag «giù le tasse» per l’iniziativa Pd del «No Imu-Tasi day». Oggi «si pagano le tasse e dunque non è un giorno di festa, ma meno dello scorso anno perché le tasse in questo Paese hanno cominciato a scendere», ha sottolineato il premier sottolineando che, oltre all’addio al prelievo sull’abitazione principale, da quest’anno non c’è più l’Iva sugli imbullonati, l’Imu agricola ed è scesa l’Irap.

Un risparmio complessivo per le tasche degli italiani quantificato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervistato dal Tg1 in dieci miliardi di euro: «Tre miliardi e mezzo per la Tasi, 5,5 miliardi per l’Irap sul lavoro e quasi un miliardo per l’Imu». I conti pubblici «già tengono conto - ha rassicurato il ministro - della copertura strutturale per questi tagli e di altri». Poi uno sguardo al futuro e alla possibilità di un’ulteriore limatura al carico fiscale: «I tagli sull’Ires per il 2017 sono già stati approvati con la legge di stabilità. Per altri spazi vedremo quando si deciderà la prossima legge di stabilità nel suo complesso».

Intanto oggi si tratta di fare i conti con le imposte da pagare e con quanto pagare. E nello scenario non mancano le (solite) complicazioni normative. Prendiamo l’esempio proprio degli immobili e in particolare dei comodati. Da quest’anno c’è la possibilità di accedere a un abbattimento del 50% della base imponibile previsto a livello nazionale per le abitazioni non di lusso concesse in comodato gratuito «ai parenti in linea retta entro il primo grado» (in altri termini, figli o genitori). Ci sono poi altre condizioni da rispettare: la casa data in comodato si deve trovare nello stesso Comune in cui si trova l’abitazione principale del proprietario che, a sua volta, non deve possedere alcun altro bene immobile. Senza dimenticare poi che il contratto di comodato deve essere comunque registrato. Una serie di paletti che potrebbero aver notevolmente ridotto la platea dei 600mila potenziali beneficiari stimati dal Caf Acli su un totale di 931mila case in comodato. Con i Comuni spettatori interessati perché soltanto una volta chiusa la partita dell’acconto potranno sapere se la quota di rimborsi per 20 milioni di euro prevista a loro favore per questa partita potrà essere ulteriormente incrementata. Così come altre partite aperte riguardano il prelievo sulle case affittate a canone concordato (da quest’anno debutta lo sconto del 25% sull’Imu ed eventualmente sulla Tasi se prevista) e gli alloggi già appartenuti agli enti gestori di ediliazia residenziale.

Ma, come anticipato, non ci sono solo le imposte sul mattone. Il tax day di oggi riguarda anche tutte le altre imposte, la cedolare secca sugli affitti, i contributi previdenziali e i diritti camerali. Avranno un po’ più di fiato circa quattro milioni di contribuenti, tra società, imprese e professionisti soggetti a studi di settore e quelli che hanno scelto i regimi agevolati dei minimi (con imposta sostitutiva al 5%) e i forfettari (qui l’imposta è al 15% ma le start up hanno “diritto” a uno sconto per i primi cinque anni di attività). Per loro, infatti, è arrivata la proroga sul filo di lana comunicata martedì dal Mef, che concede la possibilità di effettuare i versamenti entro mercoledì 6 luglio e poi con l’aggiunta dello 0,40% dal 7 luglio fino a venerdì 22 agosto.

Nel complesso la tornata estiva dei versamenti portare nelle casse dell’Erario qualcosa come 40 miliardi di euro (come stimato dal Sole 24 Ore dello scorso 29 maggio). La parte maggiore arriverà dal versante imposte dirette: poco più di 13 miliardi per l’Ires e 9,5 miliardi dall’Irpef. Mentre l’Irap del settore privato risentirà appunto della riduzione legata alla componente lavoro. E, seppur alleggerito della componente legata alla Tasi sull’abitazione principale e all’Imu sugli imbullonati, il prelievo su immobili e fabbricati resta un’azionista di tutto rispetto per le casse pubbliche. L’acconto dovrebbe, infatti, portare 9,6 miliardi per l’Imu (quasi totalmente da seconde case e immobili non residenziali) e 600 milioni per la Tasi.

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Il focus sui versamenti d’imposta