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Dossier Esposto contro Raggi, la Procura valuterà. La replica:…

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Esposto contro Raggi, la Procura valuterà. La replica: «Autocertificazione corretta»

    La Procura di Roma valuterà l’esposto inviato ieri. L’Anac (autorità nazionale anticorruzione) analizzerà i profili di una presunta violazione delle norme sulla trasparenza. Con modalità, procedure e tempi diversi, finisce al vaglio dei due uffici la correttezza delle dichiarazioni della candidata sindaco Virginia Raggi sui due incarichi di consulenza ricevuti dalla Asl di Civitavecchia nel 2012 e nel 2014. L’ultimo, in particolare, assegnato quando era consigliere comunale 5 Stelle, è stato certificato dalla Raggi solo nel 2015. Lei però ha spiegato ieri su Facebook: «L’autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l'incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale». Sul rispetto delle norme amministrative e di trasparenza - il Dlgs n. 33/2013 in particolare - è l’Anac a muoversi. Per la prima volta sarà valutato il caso di una presunta omessa dichiarazione e la vicenda per l’agenzia presieduta da Raffaele Cantone non è semplice. Le ipotesi di lavoro tuttavia sono definite. L’Anticorruzione chiederà approfondimenti al responsabile per la prevenzione della corruzione del Comune di Roma, che ha ricevuto le dichiarazioni della Raggi come consigliere. L’Anac, inoltre, in alternativa o in aggiunta alla prima azione chiederà informazioni e documenti alla Asl di Civitavecchia.

    Una volta raccolto e valutato tutto il materiale disponibile si valuterà il caso. Se c’è stata, cioè, una mancanza di informazioni inquadrabile come omissione illegittima, fino a consentire nel caso l’ipotesi di un falso in dichiarazioni, o se, al contrario, Raggi si è mossa con modalità corrette o quantomeno non censurabili. La configurazione di un illecito, insomma, non è scontata. Ma non lo è neanche l’ipotesi di non luogo a procedere. Intanto alla Procura di Roma è stato inviato ieri un esposto contro la Raggi. È un documento a firma del chirurgo Renato Ianaro, «presidente del Circolo romano sanità e ambiente del Partito democratico» come recita il suo curriculum pubblicato sul sito web del Pd Lazio. Ianaro, la cui denuncia è stata presentata in veste di presidente dell’associazione nazionale libertà e progresso (Anlep), accusa la candidata pentastellata di non aver dichiarato, così come prevede la legge, «incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore dell’Asl di Civitavecchia negli anni 2012, 2014 e 2015, nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma». In particolare nell’esposto si afferma che «potrebbe ipotizzarsi il reato di falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici».

    La denuncia, tuttavia, se pur inviata in Procura, non è ancora giunta all’attenzione del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, e del procuratore aggiunto, Paolo Ielo, coordinatore dei reati contro la Pubblica amministrazione. C’è infatti una trafila burocratica da seguire: l’esposto finirà all’ufficio Primi atti di piazzale Clodio per poi essere inviato al procuratore aggiunto. Sarà soltanto allora che il magistrato potrà vagliare il contenuto del documento. E stabilire se aprire un fascicolo d’indagine, con o senza ipotesi di reato, o cestinarlo in quanto, a suo avviso, destituito di fondamento.

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