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5/7 Risparmio gestito, l'ipotesi di cambio delle regole e del…

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    LA BUSSOLA DEL RISPARMIATORE

    Brexit o Brexin? Ecco cosa cambia per bond, azioni, valute e immobili

    I due scenari dei mercati in base al voto Uk del 23 giugno

    Se Brexit dovesse realizzarsi, la già non facile convergenza fra piazza londinese e gli intermediari continentali potrebbe determinare un allontanamento con ripercussioni sulle regole e sulla quantità d'offerta. «Sebbene i fondi venduti in via transfrontaliera siano generalmente basati in Lussemburgo e Irlanda, quindi esclusi dal problema – spiega Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni –, le deleghe di gestione verso Londra diventerebbero deleghe verso un Paese non Ue, così come le attività di distribuzione delle molte “branch” proverrebbero da un Paese non Ue e quindi sarebbero soggette a un regime diverso da quello del mercato unico. Tale regime dipenderà dal negoziato. Quindi ci sono ampi elementi di incertezza circa il ruolo della piazza di Londra anche per quanto riguarda il risparmio gestito, non solo le banche». Uno scenario che non permetterebbe facilmente alle case inglesi di potersi proporre con un passaporto unico al mercato europeo, d'altra parte potrebbe ridurre la capacità di offerta e di concorrenza. Non va dimenticato che la divaricazione può trasferirsi anche sulle giuridizioni, in caso di contenzioso su asset management o altro. L'Icma che associa più di 500 operatori internazionali del capital market scrive che «non è certo se l'attuale English law potrà continuare ad essere utilizzata nella contrattualistica finanziaria e in particolare tra Uk e il resto dell'Europa». Restano validi i contratti esistenti.

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