3/7 Titoli di Stato, con Bce rischi ridotti sui BTp, ma il Bund può ancora correre
L'effetto scudo determinato dagli acquisti della Bce nell'ambito del «Quantitative easing» non ha impedito allo spread dei paesi periferici di allargarsi nelle ultime settimane fino a tornare sui livelli di un anno fa. L'avversione al rischio e la contemporanea ricerca di rifugi sicuri da parte dei grandi investitori ha infatti fatto sì che il rendimento dei Bund si sia ulteriormente compresso (per la prima volta anche i decennali tedeschi sono scesi sottozero) e che al tempo stesso i tassi dei titoli italiani siano risaliti.La solidità di BTp e simili non è però certo a rischio, né verrebbe intaccata in caso di Brexit, nonostante le ripercussioni che l'uscita del Regno Unito potrebbe comportare sull'impianto della Ue. La rete di protezione tessuta dalla Bce di Mario Draghi impedisce infatti gli eccessi di volatilità visti in passato e l'esito del referendum è quindi abbastanza neutrale per il tipico cassettista. La questione gira semmai attorno ai loro rendimenti dei titoli ormai ridotti quasi all'osso e addirittura negativi sulle scadenze più ravvicinate.
Per chi vuol fare trading, il voto a favore della permanenza della Gran Bretagna nell'Unione potrebbe favorire nuovi rialzi dei prezzi dei bond italiani, spagnoli o portoghesi proprio per l'abbassamento dell'avversione al rischio che ne conseguirebbe. Più difficile è capire il destino dei Bund, che secondo molti analisti sono destinati a proseguire la loro rincorsa anche se dovesse dissolversi l'effetto Brexit. Ma le loro quotazioni sono particolarmente tirate e il pericolo di minusvalenze nel comprare e rivendere in futuro i titoli tedeschi è sempre più elevato.
© Riproduzione riservata