Incassato dai cittadini il secondo mandato, Luigi De Magistris non potrà esimersi dal fare segnare con i fatti una svolta della città, attuare punto per punto un programma articolato quanto complesso. Che vede in cima il desiderio di cittadini e di imprenditori di vivere e lavorare in una città (area metropolitana) che assicuri la normalità dei servizi, del lavoro, del vivere civile. Si riparte, dunque, con una giunta più o meno integralmente riconfermata che potrà, da subito, essere operativa e tanto salda da poter affrontare le sfide più importanti e complesse. Il porto, su cui si spera che con il governo e le altre istituzioni coinvolte si possa quanto prima definire la nuova governance e far partire riordino e di efficientamento; il sistema dei trasporti, per cui oggi si rende necessaria un’accelerazione, con un fabbisogno – secondo uno studio Svimez – di 6 miliardi. E poi c’è Bagnoli, per cui va superata la diaspora tra Governo e Comune per far partire l’operazione di recupero. Attende anche Napoli Est, dove investimenti privati ingenti non possono attendere ancora strade e fogne. L’appuntamento dunque, questa volta, è di quelli da onorare fino in fondo. Un obiettivo possibile, soprattutto se la nuova giunta saprà ripartire dalle potenzialità del territorio: ad esempio da una dotazione infrastrutturale importante (anche se da completare), da un’industria che in diversi settori ha raggiunto livelli interessanti, da un sistema universitario di qualità, da beni culturali e ambientali che sono potenzialità non espresse al massimo. Insomma, per De Magistris, il secondo mandato è l’occasione, più importante della prima, di segnare una svolta, senza eccessiva enfasi, “storica”.
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