Italia

Dossier Il Pil e i conti dell'Italia

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 25 articoliI grandi temi dell’economia spiegati con parole semplici dal Sole 24 Ore

Il Pil e i conti dell'Italia

Racconta Enzo Cipolletta che, quando lavorava all'Isco negli anni Sessanta e mandava al governo le analisi sulla congiuntura, ricevette dal ministro Luigi Preti una breve e secca comunicazione riguardante gli andamenti del Pil e del deflatore: «Caro dottor Cipolletta, la prego di farmi sapere: 1°: cos'è il Pil; 2°: cos'è il deflatore». Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Difficile che uno non abbia mai sentito parlare del Pil. Ma, da qui a sapere che cosa è esattamente il Prodotto interno lordo, come si calcola, quali sono i vantaggi e le lacune, ce ne corre.
É vero: il Pil non è tutto, e il benessere materiale non esaurisce certo il benessere tout court. L'aveva già detto Robert Kennedy nel 1968: «Il Pil misura tutto, eccetto quel che rende la vita degna di essere vissuta». E oggi sono spuntate varie altre misure del benessere, che affiancano al Pil altri indicatori, come il grado di scolarità, la speranza di vita, il verde urbano. Ma non bisogna neanche mettere in soffitta il Pil: con tanti Paesi poveri e con tante sacche di povertà anche nei Paesi ricchi, il benessere materiale cominua a essere un traguardo importante, e di questo benessere il Pil – totale e per abitante – è l'espressione più compiuta.

Il Pil è una delle grandezze della contabilità nazionale, e di questa affascinante architettura concettuale due premi Nobel – Simon Kuznets e Richard Stone – sono stati gli autori. Parleremo della loro opera e, usando solo le quattro operazioni, spiegheremo alcuni concetti chiave di quella architettura: per esempio, perché la differenza fra export e import è la spia di un Paese che vive al di sopra o al di sotto dei propri mezzi? C'è anche un volto nascosto del Pil: benigno, come il lavoro domestico; illegale, come l'economia sommersa (che è invece compresa nel Pil), e criminale, come furti e rapine (che non sono compresi nel Pil). Come si vede, i conti dell'Italia sono complicati. Ma anche questo tipo di “far di conto” è indispensabile, se vogliamo capire dove va l'economia intera.

© Riproduzione riservata