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Dossier Torino, vince il modello della crescita low cost

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Torino, vince il modello della crescita low cost

    Chiara Appendino ha vinto. Con lei ha vinto la voglia di cambiare, di scommettere su un nuovo corso, di far saltare quel “sistema-Fassino” teorizzato in queste settimane e mettere al governo della città nuove competenze. Una nuova visione e una nuova classe dirigente. Il M5S ha radici profonde nella regione della Torino-Lione. Non è un caso. Il tema ha fatto capolino nel corso della campagna elettorale con posizioni contrapposte: l’appoggio all’Alta velocità da parte di Fassino, infrastruttura fondamentale per il mondo economico piemontese e torinese, la presa di distanza di Chiara Appendino, che ha ribadito il suo no a un’opera troppo costosa. Si comincia da qui per marcare le differenze. Ma questo è solo l’inizio.

    Nei programmi di Fassino e Appendino c’era un’idea dello sviluppo della città completamente diversa. Per l’ex sindaco le priorità erano le infrastrutture (prolungamento della Linea 1 e la realizzazione della seconda linea del metro, accanto al collegamento diretto con l’aeroporto), i progetti di riqualificazione di aree chiave (Palazzo del Lavoro, ex Westinghouse, vecchia manifattura Tabacchi, la Variante 200), il sostegno alla futura Città della Salute, un maxi polo ospedaliero da oltre mezzo miliardo rilanciato dalla Regione guidata da Sergio Chiamparino, come Fassino uomo del Pd.

    Per Chiara Appendino lo sviluppo passerà attraverso una ridefinizione in chiave low-cost ad esempio del progetto Città della Salute, come ha già anticipato, e attraverso una rivisitazione dei progetti di recupero, che faccia a meno o riduca la componente commerciale e di edilizia privata ma risulti più incentrata sulla creazione di spazi condivisi e sull’attrazione di pmi. E se le infrastrutture non segneranno un cambio di marcia visto l’appoggio della Appendino allo sviluppo della metro – con un percorso per la metro 2 che venga però definito da una progettazione condivisa con i cittadini - potrebbe cambiare l’approccio al tema del debito. La giunta Fassino ha ridotto l’esposizione finanziaria tra i 500 e i 600 milioni. Chiara Appendino ha annunciato una due diligence per determinare consistenza e natura del debito, partecipate incluse, e approfondire sui derivati.

    È prevedibile che l’arrivo dei Cinque Stelle chiuderà la stagione delle privatizzazioni – il Comune ha svenduto le quote, ha ripetuto Appendino – e potrebbe aprire a una fase di sperimentazione per reddito di cittadinanza o strumenti affini. Un tema esploso nella seconda parte della campagna, quando povertà, periferie e disagio sociale hanno dettato l’agenda.

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