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Salvini «sconta» il sorpasso Fi, scontro nell’Ncd

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centrodestra diviso

Salvini «sconta» il sorpasso Fi, scontro nell’Ncd

La data delle dimissioni non è stata ancora scritta. Silvio Berlusconi resterà al San Raffaele almeno fino ai primi di luglio. Ieri ha ricevuto le telefonate del Capo dello Stato Sergio Mattarella e poi del presidente del Ppe Joseph Daul, che gli hanno rivolto gli auguri per una pronta guarigione. L’operazione è andata bene ma il recupero per un intervento a cuore aperto è lungo e faticoso. E poi non c’è fretta. Anzi questa assenza forzata dalla ribalta potrebbe persino tornare utile.

Il Cavaliere è soddisfatto del risultato elettorale. Soprattutto viste le premesse delle settimane antecedenti: con Salvini che quotidianamente rivendicava la leadership sua personale e della Lega per la coalizione di centrodestra annunciando l’imminente sorpasso di Forza Italia. È finita che il sorpasso lo ha subito, almeno stando agli ultimi sondaggi della Ghisleri sulle intenzioni di voto secondo cui Fi è salita al 13,5 e il Carroccio è sceso al 13%.

«Lo conferma anche il nervosismo di Salvini di queste ore», sottolineano quei forzisti che con il Cavaliere continuano a mantenere un filo diretto facendo riferimento alle dichiarazioni post voto del leader della Lega che ha già bocciato il «modello Milano», ribattezzato «fritto misto», ossia la coalizione unitaria compresi i centristi di Alfano. Ma Salvini attacca più che per convinzione, per parare i colpi che gli arrivano anche dall’interno. Ieri Umberto Bossi è andato giù pesante, rimproverando al segretario non solo la sconfitta di Varese e il modesto risultato ottenuto a Milano («colpa sua») ma anche il fallimento della Lega nazionale, che va al Sud «solo per raccattare un po’ di voti e scappare per avere qualche poltrona in più».

Le conclusioni del Senatur, sia pure con sfumature diverse, non sono così isolate. E Salvini lo sa bene. Il leader del Carroccio ammette che Varese e Milano sono «sconfitte che fanno male» ma rivendica di aver raddoppiato i sindaci del Carroccio e di aver conquistato comuni nelle terre rosse di Emilia e Toscana. Nessuna intenzione di indossare il cilicio, anzi l’appuntamento di sabato a Parma per la kermesse leghista con imprenditori e docenti universitari è il punto di partenza del centrodestra che verrà: «Chi vuole è il benvenuto, chi ha dubbi o pensa al passato farà altro», ripete mandando un messaggio ai forzisti alcuni dei quali a Parma potrebbero esserci.

Anche in casa Ncd le acque sono parecchio agitate. La botta presa da Matteo Renzi ha fatto riprendere fiato a quanti da tempo mugugnano sulla permanenza al governo e vorrebbero rientrare nei ranghi del centrodestra. Nel mirino ovviamente c’è Angelino Alfano, accusato apertamente di essere troppo appiattito sul premier. E se Giuseppe Esposito, senatore vicinissimo al capogruppo Renato Schifani, arriva a chiederne le dimissioni da segretario in quanto la sua permanenza al governo lo rende «ricattabile», un altro big come Maurizio Sacconi apertis verbis sostiene che «o Renzi modifica le riforme (a partire dall’Italicum, ndr) oppure Ncd deve lasciare il Governo». I risultati elettorali per i centristi non sono stati confortanti e Schifani anticipa che il «modello Milano» , il ritorno nel centrodestra, è la formula giusta a cui bisogna lavorare per le future politiche.

Costretto a letto Berlusconi assiste distaccato alle contorsioni di alleati e avversari. Tutto sommato Fi ha dimostrato una tenuta sull’intero territorio nazionale e a Milano è andata addirittura oltre le previsioni, segno che nonostante tutto il partito c’è. La parentesi ospedaliera torna utile per sedimentare gli animi e preparare il futuro. Su cui però Berlusconi una decisione non l’ha ancora presa. La famiglia resta fermamente contraria a un suo ritorno sulla scena politica, almeno della politica attiva. Ma al momento non c’è alcuna impellenza (se non la decisione sulla vendita del Milan). La prossima scadenza è il referendum di ottobre su cui Fi è schierata per il no assieme a tutto il resto dell’opposizione. Se e come il Cavaliere vorrà partecipare si vedrà dopo l’estate.

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