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Padoan: «Taglio delle tasse per sostenere la ripresa»

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le misure per l’economia

Padoan: «Taglio delle tasse per sostenere la ripresa»

Il sentiero della ripresa imboccato dall’economia italiana va sostenuto con una politica di bilancio «coerente» e «credibile». L’obiettivo è di stabilizzare i saldi di finanza pubblica e favorire la crescita «ancorando le aspettative di imprese e famiglie ad una prospettiva di alleggerimento del carico fiscale, al rafforzamento degli incentivi per l’innovazione, al controllo della spesa primaria corrente, che ha già raggiunto significativi risultati». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha colto l’occasione delle celebrazioni per il 242° anniversario di fondazione della GdF (gli articoli sono a pagina 35) per rilanciare la linea del Governo dopo la pausa elettorale. Un percorso di progressivo alleggerimento del carico fiscale che Padoan torna a declinare in serata alla trasmissione tv “di Martedì”: «Abbiamo tagliato le tasse di 20 miliardi l’anno, 10 sono gli 80 euro, che tecnicamente non sono abbassamento tasse ma aumentano il reddito disponibile della famiglie e c’è molta evidenza che le famiglie li hanno spesi. Poi abbiamo tolto le tasse sul costo del lavoro e abbiamo tagliato la Tasi».

In un contesto internazionale difficile e che ha penalizzato le esportazioni la leva fiscale ha fatto premio non solo sui consumi finali ma anche sugli investimenti, ripartiti nel 2015 (+0,8% nella componente fissa lorda dopo il -3,4% del 2014 e il -6,6% del 2013) e attesi in ulteriore crescita (2%) quest’anno, secondo le previsioni fornite dal ministro, che ha ricordato anche l’«effetto leva» degli incentivi temporanei in vigore dall’anno scorso e che potrebbero impattare positivamente sul capitale produttivo per 2,5 punti tra il 2016 e il 2017. «Dopo lunghi anni la pressione fiscale da quest’anno scende» ha insistito Padoan rispondendo alle domande di Giovanni Floris, aggiungendo poi che anche il deficit continua a scendere «e questo dimostra che gli sgravi fiscali sono fatti con tagli di spesa».

Nella prospettiva della legge di Bilancio 2017 (che prenderà il posto della Stabilità) Padoan ha spiegato che le diverse ipotesi finora anticipate dovranno esser rese compatibili con il quadro di finanza pubblica complessivo: «Da parte del Presidente del consiglio e degli altri esponenti del governo – ha spiegato – si fanno ipotesi di dove mettere le risorse. Le risorse non sono molte e devo ricordare che abbiamo un debito pubblico molto elevato che sta cominciando a scendere ma che richiede ogni anno di essere rifinanziato per centinaia di miliardi».

Infine il dossier pensioni e lo schema di anticipo con prestito bancario e copertura assicurativa allo studio (Ape) e che il Governo sta illustrando ai sindacati in queste settimane. Padoan ha sostenuto che il valore dell’Ape sta nella libertà di scelta che si offre al lavoratore che volesse uscire con un certo anticipo pagando un certo costo «non per cattiveria, ma per garantire che tutti possano beneficiare di un sistema pensionistico solido». E quello italiano, ha sottolineato il ministro, è il sistema pensionistico «considerato dalla commissione europea uno dei più sostenibili in Europa».

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