
9/11 I tassi sui mutui-casa potrebbero scendere
La scossa finanziaria del Brexit potrebbe portare paradossalmente qualche vantaggio sul lato mutui. A meno che non si verifichi un credit crunch (una contrazione del credito dettata da crisi di fiducia tra le banche come accaduto nel 2008, ipotesi però residuale) potrebbe prevalere il secondo fattore: ovvero la riduzione dei tassi interbancari che vengono utilizzati per calcolare le rate, tanto dei mutui a tasso variabile quanto di quelli a tasso fisso. I mutui a tasso variabile prendono come riferimento gli indici Euribor (soprattutto a 1 e 3 mesi). Questi indici oggi viaggiano tra -0,3% e -0,35%, quasi allineati al tasso sui depositi (-0,4%), ovvero il tasso che le banche private in questo momento pagano alla Bce per depositarvi a fine serata la liquidità in eccesso. Se la Bce sarà costretta ad attuare nuove manovre espansive e magari a portare il tasso sui depositi a -0,5% gli indici Euribor scenderanno. Quanto agli Eurirs, gli indici utilizzati per il mutuo a tasso fisso al giorno della stipula, sono collegati al rendimento del Bund tedesco. Se questo continuerà a scendere - perché sui mercati crescerà l'avversione al rischio - anche per gli Eurirs, e quindi per i nuovi tassi fissi dei mutui, è previsto un calo.
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