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Renzi: «Garantiti stabilità finanziaria e risparmio»

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in serata da hollande

Renzi: «Garantiti stabilità finanziaria e risparmio»

Rassicura i risparmiatori sulla stabilità finanziaria («useremo qualsiasi mezzo»), chiede di «voltare pagina» a Bruxelles e ricorda che l’Europa «è la nostra casa ma va ristrutturata». Dopo una notte a inseguire il testa a testa tra “leave” e “remain” Matteo Renzi si butta a capofitto nell’emergenza Brexit con un attivismo diplomatico senza precedenti. Annulla una direzione del Pd che qualche imbarazzo glielo avrebbe certamente creato dopo il voto amministrativo. Riunisce in mattina un vertice di emergenza con i ministri degli Esteri, dell’Economia, dello Sviluppo economico e con il Governatore della Banca d’Italia.

Poi è la volta dei contatti telefonici: il premier inglese David Cameron e poi il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, la cancelliera tedesca, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande. In serata nuovo vertice con i ministri a Palazzo Chigi. Renzi ha anche condiviso con i suoi più stretti collaboratori la preoccupazione di riflessi negativi sul referendum costituzionale. Ma da Palazzo Chigi si giudicano infondate le voci sulla tentazione di un rinvio del referendum.

Questa sera il premier italiano avrà una cena di lavoro con Hollande a Parigi e lunedì sera parteciperà a Berlino ad un incontro con la Merkel e lo stesso Hollande in vista del Consiglio europeo di martedì e mercoledì prossimi. L’idea di Renzi, argomentata a tutti i suoi interlocutori, è quella di trasformare lo choc di Brexit in un’occasione utile per dimostrare come sia necessario rilanciare i temi della crescita e dell’occupazione e accelerare l’unione politica spuntando le principali armi in mano ai partiti populisti.

Brexit, Renzi rilancia il ruolo dell'Italia in Europa

Ma per l’opinione pubblica italiana il messaggio riguarda soprattutto gli effetti che la Brexit avrà sui nostri risparmi. «Il Governo, le istituzioni europee – scandisce bene il premier - sono nella condizione di garantire con qualsiasi mezzo la stabilità del sistema finanziario e la sicurezza dei risparmiatori». Il popolo britannico, aggiunge Renzi, ha scelto e «noi rispettiamo questa decisione ma ora si volta pagina». Quanto all’Italia, «farà la sua parte», ma soprattutto, ora che «è tornata solida» ha un dovere: «Quello di offrire questa solidità anche agli altri partner europei».

Il gruppo dei sei Paesi fondatori è già al lavoro per assorbire il colpo Brexit. Oggi a Berlino i ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori (per l’Italia Paolo Gentiloni) si riuniranno per una prima valutazione del voto. I risultati di questo incontro così come il senso del colloquio Renzi-Hollande di stasera a Parigi formeranno oggetto dell’audizione che il premier avrà in Parlamento lunedì prima di salire al Quirinale per il consueto pranzo alla vigilia del vertice europeo. Renzi incontra a Palazzo Chigi anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano e i presidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini. Un primo confronto tra le due visioni Pse-Ppe sul futuro dell’Europa all’indomani del voto nel Regno Unito.

«Questo - osserva Renzi - è il tempo della lucidità, dell’equilibrio, della forza calma, che in un momento non semplice può vedere l’Europa tornare protagonista. Il 25 marzo 2017 ricorderemo a Roma i 60 anni della firma dei primi Trattati. Vogliamo arrivare a questo appuntamento coinvolgendo tutte le istituzioni europee e i nostri partner, segnando un lavoro comune di condivisione e di unità». Perché «il mondo che verrà ha molto bisogno di Europa. Dell’Europa dei valori, dell’innovazione, del coraggio, della passione, della cultura e della democrazia. Il mondo che verrà ha bisogno dell’Europa dell’umanesimo». Siamo convinti, aggiunge Renzi, «che questa Europa sia la nostra casa:  va ristrutturata, forse rinfrescata ma è la casa del nostro domani».

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