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Iccrea verso la vendita di 500 milioni di Npl

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Iccrea verso la vendita di 500 milioni di Npl

  • –Carlo Festa

Parte un nuovo processo di vendita di non performing loan italiani. Sotto i riflettori in questi giorni c’è infatti la cessione di un portafoglio di sofferenze per circa 500 milioni di euro del gruppo Iccrea, espressione del mondo delle banche di credito cooperativo. Le lettere di procedura d’asta sono partite ieri verso i potenziali investitori interessati con una parziale descrizione del portafoglio: si tratta di crediti ipotecari e chirografari, residenziali e commerciali, che fanno capo a una quarantina di società e Bcc del gruppo Iccrea.

Il processo sarà un nuovo test per capire se il mercato degli Npl italiano potrà accelerare (o meno) verso le dismissioni, che sono necessarie per far liberare patrimonio alle banche. Negli ultimi mesi infatti diversi processi d’asta si sono rallentati, mentre altri si sono proprio fermati: colpa del divario ancora elevato tra i prezzi presentati dai compratori e quanto richiesto dalle banche per non accusare minusvalenze in bilancio. Tra gli istituti di medie dimensioni si è ad esempio fermato il processo di dismissione di un portafoglio di 220 milioni (Npl garantiti da immobili) che era stato messo sul mercato qualche mese fa da Mps, la banca italiana con il maggior volume di non performing loan. Sarebbe in stand-by anche la vendita di diversi portafogli (per complessivi 900 milioni di euro) da parte della Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Tra i pacchetti di sofferenze di minori dimensioni sono ferme anche le cessioni da parte di Banca Mediocredito del Friuli e Cassa di Risparmio di Cesena.

Una piccola scossa al mercato dei crediti deteriorati è invece arrivata dalla Cassa di risparmio di Bolzano: la banca ha firmato infatti un contratto per la cessione di 320 milioni di non performing loan attraverso una cartolarizzazione allestita da Banca Imi: Algebris, il fondo inglese guidato dall’italiano Davide Serra, è stato il compratore.

L’impressione, tra gli addetti ai lavori, è che si stia cercando di capire la direzione del mercato e l’impatto futuro di Atlante sulle transazioni. Mentre da una parte molti investitori esteri stanno alla finestra pronti a sfruttare le occasioni migliori del mercato italiano, il maggiore d’Europa per i non performing loan, dall’altra parte le banche sono caute a cedere i loro portafogli nel caso le operazioni possano produrre minusvalenze.

Nel caso di Mps, ad esempio, le sofferenze vengono valutate in bilancio in media il 39% del loro valore nominale, mentre sul mercato un euro di sofferenze si compra in media a 20 centesimi. Proprio l’intervento di Atlante, che dovrebbe comprare a un prezzo vicino a quelli di libro, potrebbe consentire agli istituti più fragili di uscire con minori danni dalla pulizia dei bilanci.

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