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Al via la Giunta Raggi, subito lo scoglio dei conti

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Al via la Giunta Raggi, subito lo scoglio dei conti

  • –Laura Di Pillo

ROMA

Chiusa la squadra di governo la vera partita, la più difficile per l’amministrazione di Virginia Raggi a Roma, si giocherà sui conti della Capitale. Audit e rinegoziazione del debito (a quota 12 miliardi) per ottenere tassi di interesse meno onerosi, verifica straordinaria di cassa per definire dotazione di liquidità ed effettivo equilibrio finanziario dell’ente entro il mese di luglio in vista della manovra di assestamento da varare entro il 30 novembre. Sono le prime tappe di un percorso per la nuova amministrazione che sarà tutto in salita. Una sfida che preoccupa, tanto che alcuni “big” dei pentastellati più influenti nella Capitale starebbero pensando di portare i bilanci del Comune alla Corte dei Conti per aprire la procedura di pre-dissesto per la città di Roma, come avvenuto nel 2012 per la città di Napoli.

Il dispositivo di pre-dissesto a cui si pensa è una procedura particolare, prevista dall’articolo 243 bis del Testo unico degli enti locali, che prevede che i Comuni per i quali sussistano squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario, anche a seguito delle pronunce delle competenti sezioni regionali della Corte dei Conti, possano ricorrere, con deliberazione consiliare, ad una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Ipotesi subito smentita ieri da fonti vicino alla sindaca che l’hanno definita «totalmente destituita di fondamento». Una boccata d’ossigeno tuttavia potrebbe venire dall’ipotesi di ridurre per legge tassi e penali dei mutui Cdp lanciata ieri dal presidente della Commissione Bilancio alla camera Francesco Boccia per superare le difficoltà finanziarie che gravano sui conti degli enti locali (si veda articolo a pag.38).

Intanto è attesa per oggi la prima riunione informale della giunta Raggi in vista del Consiglio comunale che domani pomeriggio alle 15 e 30 aprirà ufficialmente “l’era grillina” a Roma. «La Giunta è chiusa» ha dichiarato ieri la sindaca uscendo dal Campidoglio, dopo le tensioni e i veti incrociati all’interno del Movimento 5 stelle che ne hanno reso più difficile il completamento. «La giunta si è chiusa nelle ultime 48 ore - avevano anticipato poche ore prima dall’entourage della Raggi - è forte, ha le mani libere e sposa il progetto di governo del Movimento 5 Stelle. Lavorerà nell’interesse dei cittadini». Dieci i tasselli, nove assessorati più uno “a tempo”, hanno trovato una quadra. Sei uomini e tre donne, alle quali aggiungere il sindaco (che manterrebbe le deleghe al Personale e ai Lavori Pubblici) e il capo di gabinetto Daniela Morgante, magistrato della Corte dei Conti ed ex assessore al Bilancio della prima giunta di Ignazio Marino. Donna anche la vice capo di gabinetto Virginia Proverbio, con incarico temporaneo «fino al 21 agosto 2016». Salvo ritocchi dell’ultima ora, della squadra ufficiosa che sarà presentata domani fanno parte: Paolo Berdini all’Urbanistica, Paola Muraro all’Ambiente, Andrea Lo Cicero allo Sport, Luca Bergamo alla Cultura, Flavia Marzano alla Semplificazione-Smart City, Laura Baldassarre al Sociale, Adriano Meloni allo Sviluppo economico, Marcello Minenna al Bilancio, Enrico Stefano (oppure un tecnico, donna) ai Trasporti. Daniele Frongia, braccio destro della Raggi, dovrebbe diventare vicesindaco con delega al Patrimonio e Partecipate ma di queste ultime potrebbe anche occuparsi Salvatore Romeo. «Avevamo previsto che sarebbero stati tutti contro Virginia e la sua Giunta. Ma siamo un gruppo compatto e forte» ha commentato ieri Luigi Di Maio tornando a smentire beghe o guerre interne al Movimento. Solo “gossip”precisa Di Maio. Come sono «invenzioni stampa» i litigi con Grillo che sarebbe intervenuto nella partita romana.

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