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Maggioranza divisa sul reato di tortura

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Maggioranza divisa sul reato di tortura

Con una maggioranza in fibrillazione dopo il voto per le comunali, e con i centristi sul piede di guerra per ottenere le modifiche all’Italicum, basta un niente per mandare sotto il governo in Senato. E a rimetterci potrebbe essere nei prossimi giorni il Ddl che punta ad inserire il reato di tortura nell’ordinamento italiano. Il testo, che attendeva di essere calendarizzato dall’Aula di Palazzo Madama da un anno esatto (venne licenziato dalla commissione Giustizia il 7 luglio del 2015 dopo essere già stato approvato una prima volta al Senato e poi modificato alla Camera), crea non poche perplessità in Ncd e anche all’interno del Pd. Il provvedimento, nonostante sia stato di molto edulcorato rispetto alla versione originaria, non convince ancora molti “moderati” che risentono della contrarietà manifestata in più occasioni dalle forze dell’ordine.