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Raggi presenta la giunta «senza politici»: «Ricostruiamo Roma dalle macerie»

Virginia  Raggi (Space24)
Virginia Raggi (Space24)

Un discorso di insediamento di venti minuti, dopo il giuramento in una sala affollata, per ribadire la cifra di un mandato che vuole «riavvicinare la politica alle persone». Ieri, con il primo consiglio comunale, si è aperta ufficialmente a Roma l’era Raggi. Banco di prova importante per il primo sindaco donna in Campidoglio e per il Movimento 5Stelle che proprio nella Capitale dopo la vittoria schiacciante ottenuta sul centrosinistra, si gioca credibilità e capacità politica. Eletta dopo quasi otto mesi di commissariamento del Comune, con il 67% di voti (e una maggioranza pentastellata da 29 seggi sui 49 dell’Aula Giulio Cesare) Virginia Raggi ha presentato ieri ufficialmente la sua Giunta. Cinque uomini e cinque donne, sindaco compresa.

Promette di essere il sindaco «di tutti» e annuncia una «nuova era democratica», porte aperte di Palazzo Senatorio per i cittadini dall’ultima domenica del mese, assemblea capitolina e riunioni delle commissioni in streaming. «Questa deve tornare ad essere la casa di tutti i romani» ha spiegato Raggi accompagnata dal marito, dal papà Lorenzo che ha parlato a lungo con i giornalisti, dalla mamma e dal figlio Matteo di 6 anni che ha fatto sedere sullo scranno del sindaco.

Parentesi “domestica”, irrituale, durante i lavori dell’Assemblea che ha nominato il grillino Marcello De Vito presidente. «Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti - ha detto la Raggi emozionata dopo il giuramento sulla Costituzione e sullo Statuto di Roma Capitale - siamo cittadini e tra i cittadini dobbiamo rimanere, girando per la città parlando ai romani». Ha citato il sindaco Luigi Petroselli un altro gigante della storia capitolina, Giulio Carlo Argan. Si è detta «orgogliosa» di essere il primo sindaco donna di una città «da ricostruire», una città «in macerie». Compito che «non sarà certamente facile. Ma ce la possiamo fare. È un obiettivo che il M5S può e vuole raggiungere». Raggi ha poi introdotto tra gli applausi la sua squadra: vicesindaco Daniele Frongia che sarà anche assessore alla Qualità della vita, allo sport. Interpellato sulla candidatura di Roma ai Giochi del 2024 ha replicato che «le priorità sono altre, sono gli impianti comunali da ripristinare e il tema dell’accessibilità ».

A Marcello Minenna, dirigente Consob, le deleghe più pesanti: è stato confermato al Bilancio, risorse economiche e patrimonio e all’assessorato di scopo per la riorganizzazione delle partecipate. Paola Muraro, alla sostenibilità ambientale mentre Linda Meleo sarà assessore alla Città in Movimento. Laura Baldassarre, assessore ai Diritti alla persona, alla scuola e alle comunità solidali e Adriano Meloni, allo Sviluppo economico, turismo e lavoro. «Le mie priorità - ha annunciato Meloni - lotta all’abusivismo commerciale, il recupero della tassa di soggiorno, decoro, e contrasto dei b&b abusivi». Paolo Berdini all’Urbanistica e infrastrutture mentre Luca Bergamo, assessore alla Crescita culturale; Flavia Marzano, assessore alla Roma semplice. Una giunta che arriva «senza alcun ritardo» in cui «nessuno è un politico» ha sottolineato la Raggi. Nell’Aula erano presenti anche diversi esponenti del direttorio e parlamentari Cinque Stelle, seduti al centro dell’emiciclo assembleare. Tra questi Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Roberto Fico, Roberta Lombardi, Carla Ruocco. «Abbiamo lavorato 3 anni per arrivare dove siamo, la sfida è difficile ma siamo pronti» ha detto Enrico Stefàno, 29 anni, consigliere comunale del M5S eletto vicepresidente d’Aula insieme ad Andrea De Priamo (Fdi).

«Oggi è una giornata storica» hanno ripetuto con grande attivismo durante la seduta consiliare Di Battista, Taverna e Ruocco tra selfie, interviste e video con smartphone. Consapevoli che “la ricostruzione” di Roma è la vera scommessa da vincere su cui M5S si gioca una partita fondamentale per il salto di qualità nazionale. Dall’altra parte, sugli scranni di sinistra, accanto ai sette del Pd guidati da Roberto Giachetti, gli altri ex competitor Giorgia Meloni, Alfio Marchini e Stefano Fassina, promettono «un’opposizione determinata e costruttiva». Martedì in programma la prima riunione dei capigruppo mentre questo pomeriggio il sindaco incontra la Giunta e i 29 consiglieri della maggioranza M5S.

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