ROMA
Non solo emergenza rifiuti e migranti. Al centro della prima giornata di lavoro della Giunta di Virginia Raggi c’è stata la mancata nomina del nuovo Capo di Gabinetto del sindaco. Poltrona caldissima, molto ambita (e parecchio remunerata).
Dopo il dietrofront nei giorni scorsi sul nome dell’attuale vice sindaco e braccio destro della Raggi, Daniele Frongia, inizialmente destinato a quell’incarico e poi sacrificato per garantire equilibri interni al Movimento 5 Stelle, la saga continua. Ieri lo stallo sulla nomina di Daniela Morgante che in serata ha ritirato la sua disponibilità a ricoprire l’incarico. Una decisione che, salvo ripensamenti, il magistrato della Corte dei conti, già ex assessore al Bilancio della Giunta Marino, ha maturato dopo la mancata ufficializzazione della nomina data per certa fino a qualche ora prima. Ennesimo stop a sorpresa frutto delle guerre intestine e dei veti incrociati all’interno del M5s. «Sulla nomina di Morgante non so» aveva replicato ieri pomeriggio Frongia sottolineando comunque che «non vi è mai l’assenza del capo di Gabinetto dal momento che c’è un vice capo di Gabinetto vicario, che nel nostro caso è Virginia Proverbio».
Rumors parlano del suo nome sponsorizzato dalla deputata M5s Roberta Lombardi mentre Raggi vorrebbe per quel ruolo chiave una persona più di sua fiducia. E nel totonomi è già spuntato quello di Carla Raineri, magistrato chiamato dall’ex commissario Tronca a capo dell’anticorruzione del Comune di Roma.
Ma in queste ore la Raggi è alle prese anche con la stesura delle linee programmatiche che saranno presentate probabilmente la prossima settimana. Ieri l’incontro in Campidoglio con gli assessori e poi, a seguire con la maggioranza pentastellata dell’Aula Giulio Cesare, insieme ai membri di comitati e associazioni di categoria rappresentanti degli undici tavoli di lavoro del M5s che hanno contribuito alla stesura del programma. «Sono pronte ma serve il tempo tecnico perché gli assessori possano valutarle. Penso che in una settimana, massimo dieci giorni, saranno in aula» ha annunciato il vicepresidente vicario dell’Assemblea capitolina, Enrico Stefano. «Non penso che le linee approderanno nella prossima seduta dell’Assemblea, che dovrebbe tenersi mercoledì prossimo, ma in quella successiva» ha precisato l’esponente pentastellato.
Si tratta del primo documento che dovrà indicare più concretamente le priorità su cui la nuova amministrazione intende lavorare. Dai rifiuti, ai trasporti, al decoro, all’emergenza vera che riguarda i conti capitolini. Prima vera grana, quest’ultima, per l’assessore al Bilancio, Marcello Minenna, già al lavoro sulla manovra di assestamento e sulla verifica degli equili bri finanziari di cassa da portare all’approvazione dell’aula entro il 31 luglio. Tra le priorità anche l’audit sul debito pregresso di Roma Capitale e lo sfoltimento e riorganizzazione delle società partecipate dal Comune. «Siamo al lavoro, ce la stiamo mettendo tutta. Le priorità sono le partecipate e il patrimonio» ha confermato Minenna. Ma sul dirigente Consob arriva la richiesta del deputato Pd Gianpaolo Galli che annuncia un’interrogazione parlamentare su un possibile conflitto di interessi. «Corrisponde al vero che il neo assessore al Bilancio della giunta di Roma, Marcello Minenna intende mantenere la funzione a tempo pieno e lo stipendio come dirigente della Consob?» chiede Galli. «Mi domando - spiega - se sia lecito sommare due incarichi del genere all’interno della pubblica amministrazione e anche se sia possibile svolgerli in modo contemporaneo al meglio. In più, - aggiunge Galli - l’assessorato al Bilancio assegnato a Minenna comprende le deleghe alle Partecipate. Tra queste, ci sono anche società, come Acea, quotate in Borsa e quindi soggette al controllo della Consob». Attacchi «fantasiosi» che sviano dai problemi reali replica il M5s in una nota.
Ieri intanto in mattinata era salito in Campidoglio il dg di Atac Marco Rettighieri per un incontro «tecnico» con il sindaco che nei giorni scorsi aveva chiesto ai manager di Ama e Atac chiarimenti sulla situazione delle due società. «È stato un incontro cordiale» ha aggiunto Rettighieri nel quale non si sarebbe discusso del futuro vertice della controllata del Campidoglio dopo che i manager hanno rimesso il proprio mandato nelle mani del nuovo sindaco subito dopo la sua elezione in giugno. Sul fronte Ama, alla vigilia dei due giorni di sciopero dei netturbini slittato al 13 e 14 luglio il Campidoglio corre ai ripari per scongiurare il caos.
In cima all’agenda dell’amministrazione anche la definizione e il riassetto del ciclo dei rifiuti. Ieri il nuovo assessore all’ambiente Paola Muraro ha presentato il nuovo piano Ama per la città. Ma la mattinata per il neo sindaco si era aperta con un incontro in prefettura sull’emergenza migranti. In particolare sui rifugiati accolti in una tendopoli dopo la chiusura dell’ex centro di accoglienza Baobab, nei pressi della stazione Tiburtina a Roma. «Chiederò al Governo un impegno per la ricollocazione di queste persone - ha detto Virginia Raggi - ora il prefetto ci farà sapere, ma sembra che tutte le strutture siano esaurite».
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