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alla Camera

Ddl prostituzione: multe fino a 10mila euro per i clienti delle “lucciole”

Multe fino a 10mila euro per i clienti delle “lucciole”. È stata presentata oggi alla Camera la proposta di legge che prevede l’introduzione di «sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione». Il ddl di cui è prima firmataria Caterina Bini (Pd), ha raccolto l’adesione di molti deputati dei diversi schieramenti.

Introduce il reato di acquisto di servizi sessuali
«Con l’introduzione del reato di acquisto di servizi sessuali - si legge nella proposta - si mira a eliminare la prostituzione in quanto incentiva la tratta di esseri umani e viola la dignità delle donne. Attraverso il dispositivo proposto si interviene direttamente sulla domanda, cioé sui clienti». Il ddl, invece, eslcude la persona di chi si prostituisce, « in quanto essa è riconosciuta come vittima sia degli sfruttatori e dei trafficanti, sia dei clienti». In pratica viene aggiunto un capoverso all’articolo 3 della legge Merlin ( legge 20 febbraio 1958, n. 75) in cui si specifica l’entità delle sanzioni per i clienti: da 2.500 a 10mila euro, salvo che la condotta non costituisca reato più grave.

Reclusione fino a un anno in caso di reiterazione
In caso di reiterazione del reato, la proposta prevede che il fatto sia punito con la reclusione fino a un anno e con una ulteriore multa da 2.500 a 10mila euro. La pena detentiva e pecuniaria potrebbe, però, essere sostituita su richiesta del condannato con quella del lavoro di pubblica utilità. Già alla fine del 2003 fu depositata presso la Camera una prima proposta di legge d’iniziativa popolare (mai discussa) che mirava alla repressione della domanda, prevedendo la punibilità del cliente. In pochi mesi, l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha la sua sede principale a Rimini e che in 25 anni ha tolto dalla strada 7mila donne, raccolse 110mila firme


Il traffico di esseri umani è la terza industria illegale del mondo
Oggi, in concomitanza con la presentazione del ddl, la comunità fondata da don Oreste Benzi ha lanciato la campagna «Questo è il mio corpo» per chiedere l’approvazione della proposta dell'onorevole Bini. «Il traffico di esseri umani è la terza industria illegale (a livello mondiale) per fatturato- hanno ricordato dalla Papa Giovanni - è la forma del vecchio commercio degli schiavi, e le vittime sono soprattutto donne e bambini. Si tratta di un fenomeno sommerso, che sfugge a indagini sistematiche, per cui è possibile solo fare delle stime: sarebbero 21 milioni le vittime dei tratta nel mondo, di cui il 49% donne e il 33% minori (le bambine sono due terzi dei minori trafficati). Il 53% del totale viene spostate per indurla alla prostituzione. L'80% di donne costrette a prostituirsi denuncia violenza fisica, il 60% stupro.

In Italia il 65% si prostituisce in casa
E in Italia? Nel nostro Paese si stima che siano tra le 75mila e le 120mila le donne che si prostituiscono. Il 65% è in strada, il 37% è minorenne, tra i 13 e i 17 anni. Provengono da Nigeria (36%), Romania (22%), Albania (10,5%), Bulgaria (9%) e Moldavia (7%), le altre da Ucraina, Cina e altri Paesi dell'Est. Nove milioni sono i clienti, con un giro d’affari di 90 milioni di euro al mese. «Le donne che si prostituiscono soffrono degli stessi disturbi psicologici dei veterani di guerra- spiega la Comunità - Uno studio dell’università della California ha evidenziato che il 68% soffre di Ptsd, sindrome da stress post traumatico».

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