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Primi iscritti nel Registro indagati

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Primi iscritti nel Registro indagati

  • –Domenico Palmiotti

corato

I nomi di alcune persone - probabilmente dipendenti di Ferrotramviaria - sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Trani per i reati di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. Lo si apprende da fonti inquirenti che non hanno voluto dire nulla né sul numero delle persone indagate né sul ruolo che esse avrebbero avuto nella vicenda. In occasione delle autopsie, agli indagati sarà notificata l'informazione di garanzia. Intanto sono stati sospesi in via cautelativa dal servizio i capistazione di Andria e Corato, da dove sono partiti i due treni scontratisi martedì. Il provvedimento è stato preso da Ferrotramviaria Spa

Non c'è più niente da cercare in questo tratto della campagna pugliese funestato dalla tragedia dei treni. Alle cinque del pomeriggio, dopo oltre 24 ore di lavoro senza soste e che ha impegnato decine di soccorritori, dalle forze di polizia ai vigili del fuoco, quel tratto a binario unico della Ferrotramviaria che unisce Andria a Corato è libero dai rottami, ma anche il conto delle vite spezzate è definito: 23 morti. I feriti sono invece 51, di cui ancora 24 ricoverati negli ospedali e di questi 8 in prognosi riservata.

Ventitre storie finite, dunque, come quelle dei giovanissimi ancora alle prese con gli studi. Oppure del pensionato tornato in Puglia per il compleanno del nipotino o di uno dei macchinisti che avrebbe dovuto festeggiare presto il matrimonio della figlia e il suo pensionamento. Ma tra tanto dolore («una tragedia che ci schiaccia» commenta il governatore pugliese Michele Emiliano), spicca anche la vita riconquistata dal piccolo Samuele, sette anni ieri. Un vicenda che ha commosso perchè i vigili del fuoco, per rassicurarlo mentre lo tiravano via dal convoglio, gli hanno mostrato su uno smartphone le immagini di un cartone animato. Domani, intanto, al termine degli ultimi accertamenti di medicina legale, le salme saranno riconsegnate alle famiglie per i funerali che si svolgeranno sabato. E comincia a strutturarsi l'inchiesta della Procura di Trani per omicidio colposo e disastro ferroviario: è in campo un pool di 5 pm guidati dall'attuale procuratore facente funzioni Francesco Giannella. «Stiamo raccogliendo gli elementi che ci porteranno a valutare se si è trattato di un errore tecnico oppure umano» dice il dirigente della Polfer di Puglia, Giancarlo Conticchio. «Recuperate le scatole nere dei due convogli e anche da quella più danneggiata, contiamo di ricavare elementi conoscitivi - afferma Conticchio -. Valuteremo anche le immagini filmate nelle stazioni». «Chiediamo giustizia, non insabbiate la verità» gridano i parenti dei morti.

Non è tanto il binario unico a finire sott'inchiesta, sebbene quel tratto tra Andria e Corato abbia un progetto che ne prevede il raddoppio e che doveva già essere realizzato, quanto il fatto che i due treni si sono ritrovati sullo stesso punto, uno difronte all'altro, e questo non doveva assolutamente accadere. I due macchinisti non hanno potuto evitare l’impatto. In quel tratto di 17 chilometri a percorrenza unica, un convoglio avrebbe dovuto aspettare l'arrivo dell'altro in stazione. Pur datato, è infatti l'unico sistema che avrebbe potuto evitare la collisione. Si chiama “blocco telefonico” e consiste nel comunicare tra una stazione e l'altra il via libera. Invece al treno in partenza da Andria per Corato hanno dato ugualmente il verde nonostante che da Corato, direzione Andria, l'altro convoglio fosse partito con alcuni minuti di ritardo sulla tabella di marcia.

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