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Disastro treni: altri 4 indagati, 10 milioni per le vittime

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Disastro treni: altri 4 indagati, 10 milioni per le vittime

  • –Manuela Perrone

ROMA

Sono saliti a sei gli indagati dalla procura di Trani per il disastro ferroviario di martedì scorso in Puglia: tra loro i vertici di Ferrotramviaria, la società che gestisce le Ferrovie del Nord barese dove è avvenuto lo scontro tra i due treni che ha provocato 23 morti e 52 feriti. Oggi alle 11 al Palasport di Andria si celebrano i funerali pubblici di gran parte delle vittime, con l’abbraccio del Paese testimoniato dalla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che due giorni fa a Bari aveva già incontrato i familiari e i ricoverati, e dalle bandiere a mezz’asta che saranno esposte in tutti gli edifici pubblici d’Italia in segno di lutto.

Ieri dal Parlamento è arrivato un «gesto dovuto»: la commissione Bilancio della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto enti locali, proposto dal presidente Francesco Boccia (Pd), che stanzia dieci milioni di euro per le famiglie delle vittime e dei feriti che hanno riportato lesioni gravi e gravissime. Non meno di 200mila euro a nucleo, un sostegno finanziario immediato come quello che era stato disposto per chi aveva perso i propri cari a Viareggio nel 2009.

«I giudici indagano come è giusto sulle cause», ha scritto nella enews il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ringraziando il popolo pugliese, i soccorritori e i donatori di sangue. «Da parte mia – ha aggiunto - ho volutamente scelto di evitare con cura ogni polemica: non è il tempo delle accuse, non è il tempo degli sciacalli». Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha tenuto di nuovo a sottolineare che quella di martedì non è stata «una strage di Stato» e che la Puglia ha avuto molte difficoltà nell’interlocuzione con l’Ue, che aveva finanziato il raddoppio del binario unico sulla tratta Corato-Barletta già nel 2012 nell’ambito della programmazione dei Fesr 2007-2013. Il progetto è stato “traslato” sul 2014-2020: martedì 19 luglio, tragico paradosso, scadrà il termine per presentare le offerte. La gestione dei fondi europei è entrata nel mirino delle indagini: la Guardia di finanza di Bari ha avuto la delega ad acquisire atti presso la Regione, Ferrotramviaria e probabilmente anche il ministero.

Ma la mossa principe della procura di Trani, ieri, è stata l’iscrizione nel registro degli indagati di altre quattro persone, oltre ai due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli che lunedì saranno sentiti dagli inquirenti. Si tratta proprio del direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, del direttore di esercizio, Michele Ronchi, e della presidente della società, Gloria Pasquini. Indagato pure Nicola Lorizzo, capotreno del convoglio partito da Andria, rimasto ferito nello schianto e ricoverato a Bari. Lorizzo è l’unico sopravvissuto del personale di bordo in quanto sono morti sul colpo i due macchinisti Pasquale Abbasciano e Luciano Caterino e il capotreno del convoglio partito da Corato, Albino Di Nicolo. I reati ipotizzati sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime.

Nel registro degli indagati, la procura ha anche iscritto la società Ferrotramviaria in base alla legge sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Che si indaghi sui vertici di Ferrotramviaria conferma quanto annunciato giorni fa dai pm di Trani guidati da Francesco Giannella: l’intenzione di approfondire anche aspetti che vanno oltre «l’errore umano», il via libera che il capostazione Piccarreta ha dato al treno diretto a Corato, e il particolare che questo convoglio doveva rimanere fermo. Sotto la lente della magistratura, quindi, le responsabilità complessive, lo stato dei progetti di ammodernamento della linea, il perché dei ritardi nella cantierizzazione malgrado ci fossero i finanziamenti e il funzionamento dei dispositivi di sicurezza. A partire dall’assenza di un sistema automatizzato di blocco treno.

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