Nella scorsa puntata (il n. 13) abbiamo parlato non di economia come scienza, ma di ‘economia’ come sistema economico, come Paese, come area, come conglomerato di famiglie, imprese e Stato che producono e consumano. E di queste variopinte aree economiche abbiamo scelto, prendendo le cose all’ingrosso, l’emisfero Nord.

Questa volta ci chiniamo sull’emisfero Sud. Già la scelta della parola – ‘chiniamo’ – tradisce un inconscio pregiudizio – ‘bias’, è la parola inglese. Ci si china su qualche cosa che sta sotto, che sta in basso... Gli inglesi – nell’emisfero Nord – chiamano, un po’ per scherzo, l’Australia ‘down under’ (‘giù sotto’): quasi a significare un Paese che sta ‘sotto’, che più sotto non si può. Per ricambiare, in Australia si può comperare una mappa del mondo ‘all’incontrario’, dove l’emisfero Sud è in alto, e quello Nord in basso...

È un fatto che il reddito medio della parte Sud del mondo è inferiore a quello della parte Nord. Ma a Sud ci sono molte cose interessanti, e molte che stanno cambiando. Nel ripartire il mondo a metà ci siamo trovati in imbarazzo, perché ci sono continenti che sono sia sopra che sotto l’equatore. Ma, dato che avevamo bisogno di rimpolpare l’emisfero Sud, abbiamo deciso di attribuirgli tutte le aree, dall’Africa al Sud-Est asiatico, che mettessero anche un solo piede sotto l’equatore.

Così, abbiamo parlato dell’Africa (sub-sahariana), del Sud-Est asiatico, dove i Paesi (ne abbiamo esaminato sette) hanno attraversato indenni la Grande recessione e sono una delle zone di crescita del mondo. E infine, siamo scesi al Polo Sud. E il fatto che sotto quei mari gelati siano stati trovati vulcanelli con effluvi e batteri fa pensare che anche in una luna di Saturno (Enceladus) condizioni simili possano aver generato forme di vita batterica. Questa riflessione ‘spaziale’ ci ha fatto annettere il resto dell’universo all’Antartide inesplorata, e l’ultimo capitoletto contiene un excursus sui problemi economici legati al commercio interstellare...

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