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Contratti Pa, Madia: ora confronto, a settembre l’atto di…

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incontro governo-sindacati sui rinnovi

Contratti Pa, Madia: ora confronto, a settembre l’atto di indirizzo

Si parte subito con un «confronto tecnico», da qui a metà settembre, «sulle priorità» - reclutamento, mobilità, valutazione e contratto - e per «raccogliere suggerimenti per l'atto di indirizzo», ovvero le linee guida per il rinnovo dei contratti pubblici, fermi da oltre 7 anni. Poi, a inizio autunno, ci sarà una fase di valutazione degli imput raccolti dal ministero e la stesura dell'atto di indirizzo, da trasmettere all’Aran intorno al 10 settembre, in concomitanza con lapresentazione della legge di Stabilità. Queste le tappe del confronto governo-sindacati sul rinnovo dei contratti della Pa annunciate dalla ministra della Pa Marianna Madia che oggi ha incontrato a palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione pubblica, 13 confederazioni sindacali per parlare di «questioni connesse al lavoro pubblico». Il confronto tecnico raccoglierà elementi utili anche alla stesura del Testo unico del pubblico impiego, che la ministra intende presentare a gennaio, visto che la delega scade a febbraio.

Stop incentivi a pioggia, premi solo a chi fa bene
Secondo fonti presenti all’incontro, ancora in corsa, la ministra avrebbe confermato l’intenzione di aggiornare gli attuali criteri per la distribuzione gli incentivi legati alla valutazione dei dipendenti superando la prassi dei riconoscimenti a pioggia, senza distinzioni, per premiare solo chi fa bene. Altra parola chiave per il ministro è il reclutamento dei dipendenti pubblici da intendersi come turn over non indistinto ma selettivo, per far entrare nella Pubblica amministrazione le professionalità che servono in base ai fabbisogni, sul modello delle maestre della scuola.

Nodo risorse per i rinnovi
Il tavolo di oggi serviva a “rompere il ghiaccio”, sondare gli umori dei sindacati, e capire i margini di manovra per il rinnovo del contratto Pa, anche considerato il nodo risorse, che sono poche (solo 300 milioni il fondo previsto dalla legge di Stabilità 2016). Da tempo la ministra ha spiegato di voler adottare un meccanismo di gradualità, che dia la priorità ai redditi più bassi ed escluda i redditi più alti (sopra i 200mila euro). Approccio che vede nettamente contrari i rappresentanti dei lavoratori, ostili a restringere la platea dei dipendenti interessati. Altro tema caldo del confronto sarà probabilmente la contrattazione di secondo livello, ovvero i premi di produttività che, secondo la legge 150 in vigore, prevede compensi aggiuntivi solo per il 25% degli impiegati, un altro paletto che dopo il lungo stallo del rinnovo contrattuale vede contrari i sindacati.

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