Italia

Rai, maggioranza divisa sulle nomine ai Tg

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Rai, maggioranza divisa sulle nomine ai Tg

  • –Marco Mele

Roma

Accelerare le nomine ai vertici dei telegiornali. Secondo fonti accreditate, questa sarebbe l’intenzione di Antonio Campo Dall’Orto che, al consiglio di amministrazione convocato per mercoledì 3 agosto (con lo spostamento in avanti di un giorno), per approvare la semestrale 2016, potrebbe chiedere il parere sul nuovo “pacchetto” dei direttori. Mario Orfeo confermato direttore del Tg1, Ida Colucci nuovo direttore del Tg2 al posto di Marcello Masi, Antonio Di Bella che tornerebbe al Tg3 al posto di Bianca Berlinguer mentre non vi sono indiscrezioni su chi prenderebbe la direzione di RaiNews24, che potrebbe anche essere accorpata al Tg3, ma si tratta anche in questo caso solo di “rumors”.

Tutto questo sarebbe fonte di discussione all’interno dell’esecutivo e della maggioranza, con i centristi e l’Ncd contrari. Se si andrà alle nomine ai Tg, per le quali diversi consiglieri pensavano ad ottobre, ci si arriverà senza che in cda e in Vigilanza si sia discusso un vero e proprio piano editoriale dell’informazione Rai, dopo la “bocciatura”, da parte dell’attuale vertice, delle newsroom approvate sotto la direzione generale di Luigi Gubitosi, che avrebbero ridotto in misura significativa direzioni e vicedirezioni. «Il Piano del direttore editoriale Carlo Verdelli - precisa Franco Siddi, consigliere Rai - non esiste. Ha presentato un mese e mezzo fa alcune riflessioni al cda, di cui non abbiamo copia, e ci si riprometteva di ampliare la discussione». Che le nomine siano nell’aria lo conferma la dichiarazione di un altro consigliere Rai, Carlo Freccero: «Ho telefonato al presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico, per informarlo delle voci relative a imminenti nomine ai vertici dei tg Rai: la minoranza (del cda, ndr) non può fare nulla, la politica faccia qualcosa».

Scoppia la polemica sulle nomine mentre sembra parzialmente placarsi quella sugli stipendi di dirigenti e giornalisti. Nel seguito della sua audizione in Vigilanza, Antonio Campo Dall’Orto ha annunciato di voler presentare, entro alcune settimane, una proposta al consiglio di amministrazione per una loro limitazione a 240mila euro lordi annui. Resta alta la tensione sulle nomine di “esterni”: Salvatore Margiotta, componente Pd della Vigilanza, reputa «del tutto insoddisfacenti le risposte date dal direttore generale della Rai alla Vigilanza. Totalmente inevasa la questione dei numerosi dirigenti esterni assunti a tempo indeterminato, inconcepibile in un’azienda pubblica».

Non a caso, i “rumors” sulle direzioni dei Tg riguardano solo giornalisti interni alla Rai. Ciononostante, la politica si è fatta sentire. Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, si augura «che l’esecutivo non voglia imporre con un blitz agostano queste nomine» e parla di «logiche epurative» come Gaetano Quagliariello, ex coordinatore Ncd, presidente del movimento Idea: «Se questi avvicendamenti non dovessero riguardare tutte le testate, si tratterebbe di un provvedimento epurativo». Per il Movimento 5 Stelle «l’obiettivo dell’ipocrita fuoco di fila del Pd sul direttore generale è di convincerlo a nominare o confermare direttori fedeli alla linea, in vista della campagna elettorale sul referendum costituzionale». Niente di nuovo sotto il cielo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA