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Fico: niente blitz sulle nomine Rai

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Fico: niente blitz sulle nomine Rai

  • –Marco Mele

roma

Evitare un blitz sui direttori dei Tg Rai alla vigilia della campagna elettorale sul referendum costituzionale. Il presidente della Vigilanza, Roberto Fico, esponente del Movimento5stelle, sottolinea come «in vista di una campagna cruciale per la democrazia non si proceda a nominare direttori di testata schierati per l’uno o per l’altro campo. Dobbiamo scongiurare qualsiasi tentativo di blitz autoritario. Non è chiaro - aggiunge il presidente della Vigilanza - come si possano fare le nomine in assenza di un piano editoriale. La Rai dia un segnale di rinnovamento: presenti il piano in Vigilanza e metta in piedi una procedura aperta e trasparente per la scelta dei direttori».

Al di là di tale presa di posizione, è in atto un “ripensamento” nel Governo e nella maggioranza sull’opportunità di varare tali nomine. I centristi, in particolare, chiedono di rinviarle. Alla sinistra del Pd non piacciono e anche una parte dei renziani ha qualche dubbio sull’utilità di nomine che rischierebbero di rafforzare le opinioni del fronte del “no”. Per ora, alla riunione del cda di mercoledì prossimo è prevista la presentazione del Piano editoriale per l’informazione da parte del direttore editoriale, Carlo Verdelli. Piano che dovrà essere discusso e approvato dai consiglieri di amministrazione. Non è impossibile, quindi, che le nomine slittino in avanti, di un giorno o di una settimana, se non più. Torna in discussione anche il “pacchetto” dei tre direttori, che prevedeva la conferma di Mario Orfeo al Tg1, la direzione del Tg2 affidata a Ida Colucci e quella del Tg3 ad Antonio Di Bella. Un “pacchetto” non facile da chiudere, perché bisogna anche trovare una collocazione immediata ai direttori uscenti, non potendo certo inserirli nella lista dei dirigenti con stipendi elevati, ma senza incarico. Per Marcello Masi, direttore del Tg2, si parla del GrRai. Fra i nomi alternativi alla “terna” quello di Sarah Varetto, direttore di Sky Tg 24, per la direzione del Tg1.

Il centrodestra, con Maurizio Gasparri, invita il presidente della Vigilanza «a non fare proclami inutili, ma a convocare mercoledì i vertici Rai, sia quelli operativi, sia il cda per conoscere a che punto è il piano editoriale, senza il quale non si possono fare le nomine». Anche il Pd, con Vinicio Peluffo, capogruppo in Vigilanza, ricorda a Fico di aver chiesto, durante l’ultimo ufficio di presidenza della commissione, «la convocazione dei vertici dell’azienda perchè ci illustrino il piano dell’informazione. Il presidente della Vigilanza, invece, ci riporta all’epoca delle ingerenze politiche». Sul fronte della trasparenza e gli stipendi, il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, chiede ai consiglieri Rai: «Il piano è stato approvato a scatola chiusa? Il cda ha approvato i criteri per il reclutamenti dei nuovi dirigenti: c’era la preventiva valorizzazione delle professionalità interne? C’era un limite al numero di esterni? C’era la possibilità di collaborazione con professionisti in pensione?». Il rapporto Rai-Governo resta molto teso.

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