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Superammortamenti, Ace e Iri nel pacchetto fiscale per le imprese

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Superammortamenti, Ace e Iri nel pacchetto fiscale per le imprese

  • –Marco Mobili

roma

Un pacchetto mirato per il fisco delle grandi e delle piccole imprese. Dalla proroga dei super ammortamenti alla revisione dell’Aiuto alla crescita economica (Ace), dall’introduzione dell’Imposta sul reddito dell’imprenditore (Iri) al regime di cassa per tutte le imprese in contabilità semplificata. Su tutto, lo stop alle clausole di salvaguardia con tanto di sterilizzazione dell’aumento Iva da 15 miliardi e la conferma del taglio Ires di 3,5 punti percentuali (dal 27,5% al 24%) a partire dal 1° gennaio 2017.

Tra idee e ipotesi di lavoro già quantificate, lavorano a pieno regime i tavoli tecnici per consegnare al Presidente del Consiglio il pacchetto di misure destinato sia a sostenere il sistema produttivo e sia a ridurre il carico fiscale. Misure che saranno presentate almeno in sintesi, secondo il nuovo calendario della legge di bilancio, con la nota di aggiornamento al Def il prossimo 27 settembre.

Come ha spiegato lo stesso Matteo Renzi nelle ultime 48 ore, l’obiettivo del Governo è quello di disinnescare la clausola di salvaguardia con l’aumento dell’Iva da oltre 15 miliardi e allo stesso tempo non introdurne di nuove, come prevede per altro la nuova legge di bilancio. Le tasse, ha aggiunto Renzi, continueranno a scendere, «perché andremo avanti sul taglio dell’Ires».

La riduzione dell’aliquota applicata al reddito delle imprese è già stata quantificata nell’ultima legge di stabilità in oltre 3 miliardi e prevede il taglio di 3,5 punti percentuali dell’attuale aliquota del 27,5 per cento.

Per sostenere la crescita, poi, il Governo punta a riproporre e potenziare strumenti adottati con l’ultima stabilità, a partire dai Super ammortamenti per chi investe in macchinari. Sul tavolo, oltre alla proroga della misura in scadenza a fine 2016, si starebbe lavorando anche a un potenziamento dell’agevolazione anche fino al 200% per acquisto di beni digitali e a un’estensione del bonus anche ai beni immateriali. Beni ancora tutti da definire nel dettaglio ma che dovrebbero comunque riguardare soprattutto ricerca e sviluppo. La misura per altro andrebbe di pari passo con il patent box, ossia la detassazione sui redditi prodotti da marchi e brevetti su cui il Governo continuerà a puntare anche nel 2017, cercando di difendere la scelta tutta italiana di includere nel beneficio anche i marchi.

C’è poi in cantiere già da qualche mese la revisione dell’aiuto alla crescita economica, più noto come Ace. Oggi il tasso di rendimento nozionale al 4,5% è “fuori mercato” e per questo si ipotizza di ridurlo per riportarlo ai valori dei tassi di rendimento attuali. Le risorse che lo Stato dovrebbe risparmiare con il taglio del “nozionale” verrebbero comunque riutilizzate per potenziare lo strumento introducendo un moltiplicatore sul modello della vecchia Dual income tax (dit) per gli incrementi dal 2017. Al vaglio, poi, una stretta sulle operazioni potenzialmente elusive.

Per le piccole imprese con la nuova legge di bilancio dovrebbe finalmente vedere la luce la nuova Imposta sul reddito dell’imprenditore (Iri). L’obiettivo più volte dichiarato è quello di tassare tutte le attività di impresa con l’aliquota Ires (dal 1° gennaio al 24%) a prescindere dalla loro forma giuridica. In questo modo anche il reddito del piccolo imprenditore lasciato in azienda sarà tassato in misura proporzionale e non più in modo progressivo secondo aliquote e scaglioni Irpef. La nuova Iri, inoltre, premierà soprattutto chi scommette sulla crescita della propria attività d’impresa. Per completare la riforma della tassazione delle piccole imprese si lavora all’introduzione del regime di cassa di tutte le attività che oggi sono in contabilità semplificata. In questo modo le tasse saranno pagate sul quanto realmente incassato con la liquidazione delle fatture.

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