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Hsbc, cadono utili e dividendi

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Hsbc, cadono utili e dividendi

  • –Leonardo Maisano

londra

Schiacciata fra il rallentamento di Pechino e Brexit, Hsbc, la maggior banca d’Europa, con cuore a Londra e radici ben piantate in Cina, ha chiuso il primo semestre con utili in decisa caduta e un programma di buyback da 2,5 miliardi di dollari da portare conclusione entro l’anno. Un secondo round potrebbe essere deliberato nel 2017. La notizia del piano di riacquisto – agevolato dalla vendita prevista per quest’anno delle divisione brasiliana di Hsbc, dopo le dismissioni di asset americani nel 2012 e 2013 i cui ricavi potranno presto essere trasferiti alla capogruppo - ha fatto schizzare il titolo del 4,5% nonostante il quadro non sia roseo. La prima metà dell’esercizio s’è chiusa con una caduta degli utili del 29% a 9,7 miliardi di dollari. Nel solo secondo trimestre, quando le tensioni innescate da Brexit erano più evidenti, gli utili prima delle tasse sono “scivolati” in maniera particolarmente marcata con un meno 45% a 3,6 miliardi di dollari, rispetto ai 6,5 dello stesso periodo dell'anno precedente.

Turbolenza e incertezza hanno convinto il ceo Stuart Gulliver a sospendere il target di return on equity (roe) fissato al 10% entro il 2017 nella consapevolezza che nel quadro economico attuale muoversi dal 7,4 di oggi è impresa impossibile. Nel cestino è finita anche la parola «progressive», ovvero la dinamica crescente che Hsbc si era data nella distribuzione del dividendo. «Era stata interpretata – ha precisato l'amministratore delegato – come una crescita senza fine (della cedola n.d.r) mentre noi rimaniamo impegnati a mantenerla al livello attuale». Parole che sono state prese male da alcuni analisti. Secondo Shore Capital infatti non c’è alcuna certezza. «Con la prospettiva sui ricavi che si va delineando un futuro taglio della cedola è possibile soprattutto se cambieranno ceo e presidente». Il numero uno del gruppo, Douglas Flint, dovrebbe lasciare l’anno prossimo e l’amministratore delegato potrebbe seguirlo poco dopo.

La mutata guidance sul roe non è stata sanzionata dagli azionisti. «Abbandonare la tempistica del return on equity non è pessimismo, ma realismo – ha commentato Richard Buxton di Old Mutual Global uno dei maggiori investitori in Hong Kong and Shangaii Bank – gli interessi non saliranno negli Usa e questo è uno scenario negativo per la banca».

In compenso, oggi, quelli britannici potrebbero arrivare a sfiorare quota zero in un quadro zavorrato dall’incertezza di Brexit. «Stiamo monitorando il nostro portafoglio per capire che aree di business possano subire le conseguenze ( di Brexit n.d.r.)..è troppo presto per dirlo». In altre parole per il momento gli effetti sono stati limitati. In futuro non sarà così. Hsbc ha riconfermato che manterrà il quartier generale di gruppo nella City, ma ha potrebbe trasferire almeno mille posizioni a Parigi. Dipenderà dalla piega delle trattative euro-britanniche.

Il ceo ha precisato che il Cet1 di Hsbc è oggi a quota 12,1, ma salirà al 12,6 in seguito al buy back. Lo stress test dell'Eba aveva immaginato una caduta dell’indice di patrimonializzazione a 8,8% nello scenario avverso con una caduta dall’11,9 che era il Cet1 al 31 dicembre 2015 data di riferimento per i regolatori.

Sull’ipotesi di un secondo programma di acquisto di azioni, Stuart Gulliver ha lasciato intendere che, qualora fosse deliberato, potrebbe essere di dimensioni analoghe a quello da 2,5 miliardi già disposto.

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