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Mef contro Dbrs: rating sotto esame contro le regole Ue

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Mef contro Dbrs: rating sotto esame contro le regole Ue

  • –Isabella Bufacchi

Il Tesoro è pronto a ricorrere alle vie legali e perseguire l’agenzia di rating Dbrs per aver violato - con l’annuncio “fuori calendario” del rating italiano posto sotto osservazione con implicazioni negative in tempi stretti - le norme europee che impongono alle agenzie di rating il rispetto delle date inserite nel calendario annuale predeterminato per gli annunci di modifica dei rating sovrani e i loro outlook.

Venerdì 5 agosto, a mercati americani ed europei chiusi, Dbrs ha annunciato di aver messo il rating “A-low” dell’Italia sotto osservazione (under review) con implicazioni negative per “aumento dei rischi”, al di fuori delle date prestabilite dal calendario 2016 (il prossimo appuntamento per l’Italia nel calendario DBRS sarebbe stato il 16 settembre).

La decisione di avviare una review rientra nelle azioni di rating più dirompenti e d’urgenza, in quanto salta il passaggio più morbido che può portare a un peggioramento del rating, che è quello della modifica dell’outlook: solitamente la prospettiva a medio-lungo termine viene modificata da stabile a negativa per segnalare il rischio di un possibile declassamento nell’arco di uno o due anni. Dbrs ha deciso invece, con una mossa a sorpresa (citando tra le motivazioni d’urgenza il referendum sulla riforma costituzionale, gli stress test bancari, Brexit, la bassa crescita e l’alto debito), di avviare una revisione “credit watch” che ha tempi molto ridotti: la minaccia della retrocessione sull’Italia (che fino al 4 agosto aveva outlook stabile da Dbrs) under review dura circa tre mesi, periodo alla fine del quale l’agenzia si riserva la facoltà di confermare il vecchio rating (“A-low”) o di dichiarare il declassamento. La regola del calendario per gli Stati sovrani, dettata anche da regolamento Esma, consente alle CRA (credit rating agencies) di infrangere l’obbligo del rispetto delle date prefissate solo in circostanze molto particolari e giustificate con un’approfondita argomentazione. Ebbene il Tesoro è convinto che le motivazioni di Dbrs non siano tali da consentire la violazione del calendario. Da qui, l’intenzione di verificare la possibilità di ricorrere alle vie legali per sanzionare DBRS.

Un portavoce del Tesoro ha spiegato ieri che la revisione dell’outlook al di fuori del calendario ordinario è giustificata dalle regole condivise solo in caso di eventi specifici tali da modificare il quadro delle prospettive.

Il Tesoro ritiene che non vi siano le circostanze per giustificare la decisione di pubblicare una revisione dell’outlook. Le ragioni addotte dalla società di rating per la propria scelta non appaiono condivisibili per precise ragioni, ha spiegato il portavoce: il riferimento al referendum sulla riforma costituzionale appare improprio in quanto sono ancora in corso le verifiche da parte della Corte di Cassazione e la data non è stata ancora fissata. Ed è evidente che mancano ancora molti mesi alla consultazione referendaria e qualsiasi ipotesi sul suo esito è oggi del tutto intempestiva, secondo il Tesoro. Inoltre il risultato degli stress test bancari ha evidenziato che con l’eccezione di una singola banca, il sistema bancario italiano ha una resilienza superiore alle aspettative di molti. E per il caso della banca che non ha superato il test, il portavoce ha ricordato che è già stato approvato dalle autorità europee un piano industriale di rilancio basato esclusivamente su un intervento del mercato. Infine, l’indebolimento delle prospettive dell’economia a causa della Brexit è un problema innanzitutto per UK e per le economie che hanno livelli di interdipendenza con quella britannica superiori a quella dell’economia italiana: è un problema comune a tutta l’Unione europea e non può giustificare un cambiamento di valutazione per la sola economia italiana, dicono al Mef.

Stando a fonti bene informate vicine a Via XX Settembre, l’Italia farà le proprie valutazioni sull’ipotesi che la società di rating abbia infranto le regole dell’UE e prenderà in considerazione eventuali iniziative legali.

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