Per Franco Panzironi, l’ex ad di Ama sotto processo per Mafia Capitale, l’allora consulente Paola Muraro sarebbe stata pronta ad apportare presunte modifiche a documenti amministrativi in corso di approvazione. A «impostare in modo diverso» un’ordinanza che avrebbe attribuito alla municipalizzata dei rifiuti presunte «responsabilità» amministrative.
Sono gli atti dell’inchiesta sulla presunta cricca mafiosa capeggiata da Massimo Carminati, a restituire retroscena inediti dello stretto rapporto che legava l’attuale assessore M5S, Muraro, con gli allora dominus della municipalizzata dei rifiuti: Panzironi e Giovanni Fiscon, entrambi finiti nel processo Mafia Capitale. Un legame talmente saldo che lo stesso Fiscon chiede alla Muraro di preparare Panzironi in vista di un imminente interrogatorio alla Procura della Repubblica di Roma. Ma andiamo con ordine. Il 21 marzo 2013 - si legge negli atti dell’inchiesta - «Franco Panzironi (all’epoca presidente della società pubblica Multiservizi spa, ndr) chiama Muraro che gli espone la problematica dell’ordinanza con la quale si vuole attribuire all’Ama la responsabilità del prodotto (rifiuti trattati, ndr) che esce dagli impianti, prodotto che non si capisce quale caratteristica ha. Muraro spiega che sta per ricevere una bozza dell’ordinanza e cercheranno di impostarla in modo diverso». In una successiva telefonata, sempre del 21 marzo, «Panzironi chiama la Muraro, parlano dell’ordinanza». In questa conversazione emerge che con l’ordinanza in questione «si vuole attribuire all’Ama la responsabilità del prodotto che esce dagli impianti». Il 20 luglio 2013, invece, salta fuori un’altra telefonata tutta da chiarire. «La Muraro - si legge - su segnalazione di Fiscon, contatta Franco Panzironi per dargli ulteriori dati sulla questione del Salario (impianto di Tmb, ndr) in vista dell’appuntamento con la Procura di Roma (che ha un procedimento aperto, ndr) fissato per la mattina di lunedì 22 luglio». Nella medesima conversazione è Panzironi a fare una proposta all’attuale assessore: il manager pubblico «informa la Muraro che sta realizzando un’ipotesi per Dubai per lo smaltimento di rifiuti, a seguito di un contatto da parte dell’Emiro di Dubai. Panzironi chiede una eventuale consulenza alla donna se dovesse andare a buon fine il progetto. La donna chiede di essere presa in considerazione». Offerte di consulenze e di lavori, fatte da Panzironi alla Muraro, saltano fuori anche in altre conversazioni telefoniche. Per il sospetto aiuto a un imprenditore che intende aprire una discarica, Panzironi afferma alla Muraro che lui «sarà l’amministratore delegato della società che gestirà l’impianto e prospetta alla donna la possibilità di assumerla in qualità di tecnico all’interno della nascitura società».
Sulla vicenda trapelata ieri sui quotidiani, circa le telefonate della Muraro con Salvatore Buzzi, quest’ultimo ha voluto precisare, attraverso il suo legale, l’avvocato Alessandro Diddi, che «si trattava di conversazioni di carattere tecnico per partecipare a un appalto con Ama manipolato, tra l’altro, da altri soggetti».
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