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5/6 No Tax Area

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    IL FOCUS

    Gli interventi annunciati sulle pensioni

    5/6 No Tax Area

    La situazione
    L’aumento delle pensioni più basse può avvenire facendo leva sulla pressione fiscale. Con l’ultima legge di Stabilità (la numero 208/2015) è stata innalzata la soglia di reddito che consente di non pagare l’Irpef. Per i pensionati di età inferiore a 75 anni la soglia è salita a 7.750 euro annui (fino allo scorso anno era di 7.500). La detrazione è passata da 1.725 a 1.783 euro e, in ogni caso, non può essere inferiore a 690 euro. Nel caso di pensionati di età pari o superiore a 75 anni la soglia è salita da 7.750 a 8.000 euro mentre la detrazione è passata da 1.783 a 1.880 con un minimo di 713 euro. L’innalzamento della soglia potrebbe far venire meno anche le addizionali regionali e comunali considerato che le stesse non sono dovute se non è dovuta l’imposta principale. Ad esempio un pensionato ultra 75enne che ha solo un reddito da pensione di 7.900 euro, nel 2015 ha pagato circa 300 euro tra Irpef e addizionali.

    Gli effetti
    Nel 2016, con l’innalzamento della soglia di esenzione, non subisce alcuna trattenuta. La copertura a tale maggiore spesa – unitamente alla proroga del regime sperimentale riservato alle lavoratrici che accedono alla pensione con il sistema di calcolo interamente contributivo - è stata realizzata prorogando fino a tutto il 2018 il sistema di perequazione introdotto dal governo Letta per il triennio 2014/2016 (meno vantaggiosa di quella in vigore fino al 2011), che ha previsto un adeguamento all’inflazione che varia dal 100 percento – per le pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo – fino a scendere al 45 percento per le pensioni di importo superiore a sei volte il predetto trattamento. Le aree su cui intervenire sono molteplici ma il nodo delle risorse disponibili costituirà il limite entro cui muoversi

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