Italia

3/6 Usuranti

  • Abbonati
  • Accedi
    IL FOCUS

    Gli interventi annunciati sulle pensioni

    3/6 Usuranti

    La situazione
    I soggetti che svolgono lavori particolarmente faticosi e pesanti continuano ad accedere alla pensione di anzianità con il sistema delle quote. Per il triennio 2016-2018, sono richiesti almeno 61 anni 7 mesi con 35 anni di contributi oltre ai resti utili a raggiungere la quota di 97,6. Perfezionati i requisiti, occorre attendere almeno 12 mesi prima di poter riscuotere il primo assegno pensionistico perché si applicano ancora le finestre mobili. Tuttavia, con il decreto legge 201/2011, i requisiti di accesso da parte di questi lavoratori (che svolgono turni notturni, addetti alla “linea a catena”, conducenti di mezzi adibiti a servizio pubblico di trasporto) sono stati incrementati. In alcuni casi la quota richiesta può arrivare fino a 100,7 come è il caso dei lavoratori in turno notturno compreso tra 64 e 71 giorni all’anno che utilizzano – oltre a contribuzione da lavoro dipendente – anche quella da lavoro autonomo. L’età minima richiesta è di 64 anni 7 mesi.

    Gli effetti
    È verosimile ritenere che tali soggetti raggiungeranno prima il diritto alla pensione anticipata (fino al 2018 pari a 41 anni e 10 mesi per le donne, +1 anno per gli uomini) rispetto a quella di anzianità con il sistema delle quote. Prima della riforma del 2011 le quote erano ridotte, anziché essere maggiorate rispetto a quella base. È evidente che gli adeguamenti legati alla speranza di vita, nonché l’applicazione della finestra mobile (che in determinati casi può arrivare fino a 18 mesi) rende tale uscita anticipata marginale e di scarso interesse per la platea potenziale. Inoltre risulta complicato anche reperire la documentazione necessaria per accedere all’agevolazione, se non si ha avuta l’accortezza di averla conservata durante la vita lavorativa

    © Riproduzione riservata