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Atac, Rettighieri aspetta risposte su acquisto bus e manutenzioni

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Atac, Rettighieri aspetta risposte su acquisto bus e manutenzioni

I trasporti non sono i rifiuti ma anche su bus e metropolitane la sindaca di Roma Virginia Raggi rischia l’emergenza. Con la differenza, di non poco conto, che un piano per uscire da una situazione difficilissima della mobilità urbana la città ce l’ha già e muove i primi passi in questi giorni. Due passi, in particolare: la conclusione della gara e la firma del contratto per i primi 150 nuovi bus in leasing necessari per invertire la rotta e una maggiore continuità nella manutenzione delle linee della metropolitane. Passi qualificanti che aspettano decisioni della giunta capitolina. La questione, allora, è se la sindaca voglia mandare subito un segnale chiaro che si vuole procedere in quella direzione oppure no.

Ad attendere quel segnale c’è Marco Rettighieri, direttore generale dell’Atac, ex manager Fs, uno dei grandi “tecnici” del trasporto in Italia, chiamato dall’ex commissario Tronca proprio per risanare e rilanciare l’azienda del trasporto pubblico romana. Nei giorni scorsi si è parlato di dimissioni del direttore generale di Atac che ha poi smentito. «Io lavoro per l’azienda - dice Rettighieri - ma devo essere messo in condizioni di lavorare e di attuare il piano che abbiamo messo a punto per rilanciare l’azienda». Detta in altre parole, Rettighieri è assolutamente motivato a lavorare anche con la nuova giunta ma la condizione è che si possano davvero affrontare i problemi della mobilità romana. «Incontro molte persone - dice - che mi ricordano che negli ultimo dieci anni sono stati spesi 4,5 miliardi per Atac. A me questo interessa poco. quello che mi interessa è se ci sono le risorse per realizzare il piano che ritengo necessario per rilanciare l’azienda».

In particolare, Rettighieri aspetta entro qualche giorno due atti che dovrebbero consentire al suo piano di cominciare a camminare, dando così un segno di svolta rispetto al passato. Il primo è un atto di Roma Capitale, una sorta di comunicazione interpretativa del contratto di servizio fra comune e Atac, che gli consenta di chiudere la gara per il leasing dei primi 150 autobus nuovi, firmare il contratto e attendere il primo lotto di 30 bus già per settembre. La questione è molto tecnica. «La gara è finita - spiega Rettighieri - ma per assegnare un leasing della durata di dieci anni dobbiamo chiarire esplicitamente che Roma Capitale si accollerà il pagamento delle rate del leasing anche oltre il 2019, data in cui cessa ilcontratto di servizio di Atac e il servizio di trasporto sarà messo in gara. Essendo Atac al 100% di Roma Capitale - continua Rettighieri - ci dicono che non serve modificare l’articolo 36 del contratto di servizio, ma basta una interpretazione scritta che chiarisca come gli impegni presi da Atac comunque restano accollati a Roma Capitale che la detiene al 100%». Insomma, se queste «due righe» arriveranno, la città avrà presto i nuovi mezzi.

L’altro atto che aspetta Rettighieri è lo sblocco di 18 milioni «indispensabili» per la manutenzione della linea A della metropolitana. I 18 milioni fanno parte di uno stanziamento complessivo di 58 milioni disposto dalla delibera 44/2015 e poi dirottato verso altre finalità. «Senza quei 18 miliardi che devono arrivare entro il 15 agosto - dice Rettighieri - non saremo in grado di fornire sulla linea A della metropolitana prestazioni degne di Atac, vale a dire i 27 mezzi delle ore di punta garantite dal contratto di ser vizio. Questo vale per la metro A ma vale anche per tutti gli altri servizi: noi dobbiamo garantire le prestazioni previste dalle tabelle del contratto di servizio e semmai fare più di ciò che è programmato. Questo è un aspetto centrale del rilancio. Oggi sono usciti 978 mezzi, 30 più di quelli previsti. Dovremmo scendere a 700 mezzi perché non ci mettono in condizione? Non ha senso. Non posso essere io a fare questo».

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