Difformità dei rifiuti trattati rispetto all’Autorizzazione integrata ambientale, così come emerge anche da una relazione di febbraio 2016 di Ama, la municipalizzata capitolina che si occupa di rifiuti. Su questa pista stanno lavorando gli investigatori dei carabinieri del Noe, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, nell’inchiesta sui due stabilimenti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) dell’Ama, di cui era responsabile Aia l’attuale assessore M5S Paola Muraro.
Il sostituto procuratore di Roma, Alberto Galanti, sta lavorando anche su altri fronti d’indagine, ma allo stato quello sui Tmb baserebbe su dati certi, confortati da una perizia disposta dallo stesso magistrato sulla base di campionamenti svolti il 12 e il 13 gennaio scorsi. L’indagine conta anche di una relazione sull’attività trimestrale (novembre 2015-febbraio 2016) di Ama, dalla quale già emergono presunte «difformità per il Cdr (combustibile derivato da rifiuti, ndr)». Inoltre, sono state riscontrate «difformità anche in riferimento al Fos (Frazione organica stabile, ndr)».
La conferma è giunta dalle analisi del consulente tecnico della Procura, Luigi Boeri, che ha riscontrato le presunte violazioni dell’Aia. Particolare sotto la lente dei magistrati riguarda anche il sospetto scontro che ci sarebbe stato tra lo stesso consulente della Procura e la Muraro. Il 18 gennaio successivo ai campionamenti svolti dai carabinieri del Noe negli impianti Tmb, s’incontrano Boeri con alcuni dirigenti e consulenti di Ama, tra i quali la Muraro. L’attuale assessore avrebbe sollevato obiezioni sul metodo di campionamento svolto dai militari: «Nel verbale di campionamento non è data evidenza che lo stesso sia stato eseguito conformemente alla norma, né che il campionamento del Cdr sia stato effettuato secondo la procedura individuata dal Piano di monitoraggio e controllo dell’Aia». Obiezioni ritenuta «singolare» dal perito della Procura, il quale a verbale a voluto affermare che «le modalità di campionamento sono state eseguite in contraddittorio con il personale designato da Ama nei giorni 12 e 13 gennaio; appare singolare che vengano oggi (18 gennaio, ndr) poste osservazioni e contestazioni da parte di persone non presenti al campionamento e che, pertanto, non hanno partecipato alla definizione delle modalità di campionamento».
Tecnicamente presunte responsabilità penali potrebbero esclusivamente giungere su questo fronte. L’indagine sul «sistema rifiuti», però, è molto ampia e contiene diversi filoni d’indagine. Una parte dell’indagine è relativa alle tariffe del Tritovagliatore di proprietà di Manlio Cerroni ma affittato alla società Porcarelli Gino & Co., mentre un terzo riguarda la presunta manipolazione di appalti di Ama finiti sempre agli stessi imprenditori.
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