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Italia, alzato il livello di sicurezza nei porti

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Italia, alzato il livello di sicurezza nei porti

  • –Marzio Bartoloni

Dopo aeroporti, stazioni ferrovarie e metropolitane scatta anche nei porti l’allarme terrorismo. Da ieri la Guardia Costiera ha alzato le misure di sicurezza nei porti italiani destinati al traffico croceristico e passeggeri a «livello due» (in una scala da uno a tre). In pratica il massimo: oltre c’è solo il livello che scatta in caso di attacco. Un innalzamento dovuto non a un allarme specifico, ma alla necessità di aumentare l’attenzione vista la situazione internazionale e il periodo di maggior traffico previsto negli scali. Siamo infatti alla vigilia delle partenze di ferragosto e il giro di vite sui controlli che sono già operativi comporteranno, molto probabilmente, l’allungarsi delle attese agli imbarchi. Il nuovo allarme ha fatto pensare a un aumento del rischio legato agli ultimi avvenimenti, come l’offensiva contro l’Isis. Ma dall’intelligence e dall’antiterrorismo sono arrivate per ora conferme che non ci sono elementi concreti che possano far ritenere imminente un attentato.

Anche il capo della Polizia Franco Gabrielli ha voluto chiarire il significato del provvedimento: «L’aumento del livello fatto dalla Guardia Costiera non ha nulla a che fare con la situazione in Libia». «Il provvedimento - ha chiarito ancora il numero uno della Polizia - è scaturito da una recente riunione del Comitato interministeriale nella sua forma ristretta per la sicurezza marittima e dei porti, nel quali i vari soggetti hanno preso la decisione, per il contesto complessivo che stiamo vivendo, di innalzare i livelli dei controlli».

D’altronde è dal 14 novembre 2015, il giorno dopo gli attacchi di Parigi, che l’Italia ha portato al livello 2 l’allerta poi riconfermata dopo gli attacchi di marzo scorso a Bruxelles. Nelle circolari inviate nelle settimane scorse, inoltre, il Viminale aveva già disposto un rafforzamento delle misure “statiche” e dei controlli sui passeggeri, anche aumentando il personale in borghese per individuare eventuali sospetti, consapevole del fatto che ad agosto porti, aeroporti e stazioni siano esposte ad un rischio maggiore, visto l’alto numero di presenze nelle strutture.

Da ieri - dopo la nota inviata dal comandante generale Vincenzo Melone a tutte le Capitanerie di Porto - è dunque scattato il dispositivo che prevede in particolare maggiori controlli ai varchi portuali (dove entrano solo i veicoli muniti di biglietto), una percentuale più alta di veicoli e passeggeri controllati - che dovrebbe passare dal 25% circa del livello 1 ad un massimo del 50% del livello 2 - e un monitoraggio più accurato di tutte le aree degli scali. Misure che interessano soltanto le navi da crociera e quelle passeggeri, non le merci. Ogni porto dovrà ora adeguare i propri piani di sicurezza, già adottati da tempo e diversi per ogni scalo, alle nuove disposizioni. Le verifiche avverranno soprattutto con la cosiddetta “autoperquisizione”: i passeggeri, in pratica, dovranno mostrare che cosa trasportano nelle valige e nel bagagliaio delle loro automobili. Saranno impiegati anche metal detector portatili. L’allerta 2 chiama poi in causa i terminalisti degli scali che sono obbligati ad aumentare il numero degli operatori della sicurezza che effettuano le verifiche.

«Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo una minaccia, che possiamo essere oggetto e obiettivo di questa minaccia - ha aggiunto Gabrielli - Ma questo non significa che dobbiamo mutare la nostra vita».

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