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La Regione: piena collaborazione ma ora Piano e discarica di sicurezza

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il dialogo zingaretti-raggi

La Regione: piena collaborazione ma ora Piano e discarica di sicurezza

Massimo aiuto per evitare l’emergenza a Roma ma il Campidoglio acceleri sul Piano rifiuti senza pesare su altri territori. E individui entro il 30 settembre una discarica “di sicurezza”. La Regione Lazio corre in soccorso al sindaco di Roma Virginia Raggi per scongiurare il caos a settembre con la riapertura di scuole e uffici. Ieri in Regione l’incontro tra l’assessore regionale Mauro Buschini e quello capitolino all’Ambiente Paola Muraro. Riunione cui ha partecipato anche il nuovo amministratore unico di Ama (la controllata del Comune di Roma che si occupa di rifiuti e ambiente da risanare e riorganizzare) Alessandro Solidoro.

«Il Comune di Roma - ha spiegato Buschini - ci ha palesato la volontà di istituire un tavolo di concertazione con Prefettura, Ama e Regione Lazio. Ho dato ovviamente la disponibilità della Regione a partecipare a questo tavolo interistituzionale sul tema della gestione dei rifiuti che sarà organizzato e coordinato dal Comune di Roma. Ho proposto inoltre - ha aggiunto l’assessore - di allargare la partecipazione al tavolo anche al Ministero dell’Ambiente. Aspettiamo dunque che il Comune ci comunichi l’apertura del tavolo di concertazione». Insomma primo passo fatto nel nome della collaborazione istituzionale già garantita a Virginia Raggi dal presidente Nicola Zingaretti in nome del no condiviso alla realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nel Lazio, come suggerito invece dal ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.

Ma per assicurare «il pieno equilibrio della gestione dei rifiuti in tutta la regione, è molto importante che Roma, al più presto, presenti la propria pianificazione per la chiusura del ciclo nella città, senza appesantire altri territori». Messaggio chiaro dopo l’altolà giunto ieri alla sindaca di Roma da regione Umbria e da alcuni comuni del sud del Lazio all’ipotesi di accogliere i rifiuti di Roma. «Stante i contratti in essere», aveva detto la Raggi durante il Consiglio comunale straordinario sui rifiuti che si è svolto mercoledì scorso in Campidoglio, «si chiede priorità di conferimento rispetto a terzi che già conferiscono verso impianti Acea già esistenti (San Vittore e Aprilia-Orvieto-Terni) incardinati sull’inderogabile principio comunitario di prossimità e validazione operativa del 51% di proprietà comunale». Quanto invece ai trasporti transfrontalieri dei rifiuti indifferenziati di Roma e sull’appalto vinto dalla società tedesca Enki e stoppato nei mesi scorsi negli uffici della Regione (su questo la Procura di Roma indaga), Buschini, che si è attivato direttamente per sbloccare la pratica, ha annunciato che «Enki ha riconsegnato i moduli forniti il 19 maggio 2016 per il trasporto dei rifiuti all’estero nei momenti di necessità». In dettaglio: «Enki ha riconsegnato i moduli il 3 agosto e la Regione li ha immediatamente istruiti e l’8 agosto sono partite le richieste alle autorità estere di Germania e Austria, le quali avranno ora 30 giorni per rispondere». Parliamo di 120mila tonnellate di immondizia che sarà trasportata e trattata all’estero. In caso di emergenza o di necessità. Che però negli ultimi anni a Roma è stata la regola per scongiurare lo stallo di un sistema fragile e precario che esige misure immediate e concrete.

«Cruciale per Roma e per il Lazio il potenziamento della raccolta differenziata» insiste Buschini. Strategia già confermata dal presidente Zingaretti che per il biennio 2016-2018 ha stanziato 104 milioni (già 140 quelli investiti nel biennio 2014-2016). «Il sistema tiene se si rafforza la differenziata - assicura Buschini - che dal 2010 ad oggi è raddoppiata arrivando a quota 32,7% nel Lazio». Intanto la Regione riaggiorna il Piano rifiuti che sarà legato inevitabilmente anche alle scelte strategiche di Roma e avvia un riesame dello stato delle autorizzazioni e dell’efficienza degli impianti attivi in regione. Dai tritovagliatori di Rocca Cencia di Colari ai quattro impianti Tmb (due di Ama: Rocca Cencia e Salario e due del Gruppo Cerroni). «Entro il 30 settembre - conferma Buschini - province e Città metropolitana dovranno comunicare le aree idonee alla localizzazione del sito di smaltimento, discariche di servizio per accogliere i rifiuti trattati». Discarica necessaria anche a Roma se si intende davvero chiudere il ciclo dei rifiuti.

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