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Attualità

Mattarella: «Con Bernabei scompare una grande figura intellettuale»

«Scompare con Ettore Bernabei una grande figura di giornalista e intellettuale. Fu protagonista della costruzione di una radiotelevisione pubblica, sempre rispettosa del suo pubblico e impegnata con ambizione ad accompagnare lo sviluppo del Paese. Nelle sue successive esperienze Bernabei seppe portare le sue convinzioni circa il ruolo degli intellettuali nella società: televisioni e nuovi media come veicoli di formazione di libere opinioni e testimoni di valori positivi. Ai familiari rivolgo l'espressione della più affettuosa solidarietà». Lo ha affermato in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Napolitano: dedizione alla causa

E nel ricordo dell’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano lo storico direttore generale della Rai «ha identificato la sua vita con il più intenso e operoso impegno per lo sviluppo del servizio radiotelevisivo pubblico, ha ricoperto in seno ad esso responsabilità dirigenti di primo piano, e anche in altri ruoli ha dato contributi rilevanti sul piano inventivo e produttivo». Il suo ininterrotto legame con la Democrazia Cristiana, «sino alla conclusione della vicenda storica fondamentale di quel partito, e le sue scelte in materia di indirizzi e gestione della Rai - ha proseguito Napolitano - gli hanno procurato in alcuni periodi critiche e dissensi; ma nulla ha potuto allontanarlo dalla dedizione alla causa cui si era votato, né può far negare la forte impronta che ha lasciato in quel campo decisivo della comunicazione politica e culturale pubblica. In questo spirito esprimo a tutti i suoi famigliari, e in particolare a Matilde che gli è stata così attivamente vicina, il senso della mia rispettosa partecipazione al loro dolore»
Giorgio Napolitano».

Renzi: una grande passione per l’Italia
«Bernabei è stato qualcosa di più di un manager di Stato, avendo vissuto in prima persona alcune pagine di grande rilievo anche della politica estera del nostro Paese. E personalmente mi resta impressa nel pensiero la sua grande passione per l'Italia e per il suo futuro che ancora qualche settimana fa mi confermava in un lungo colloquio a Palazzo Chigi ricco di aneddoti e di buoni consigli”. È il ricordo del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

«Scompare - ha aggiunto il premier - una delle figure più significative dell'Italia del dopoguerra. Un fiorentino vero, appartenente in tutto e per tutto alla grande stagione della Firenze cattolica del secondo Novecento, legato culturalmente e spiritualmente prima ancora che politicamente a La Pira e Fanfani. Voglio ricordarlo tuttavia innanzitutto emozionato mentre riceve il Fiorino d'oro di Firenze, segno di un amore con la sua città mai cancellato da oltre mezzo secolo di lavoro lontano da casa. Alla sua famiglia e ai suoi amici -conclude Renzi- le condoglianze mie personali e di tutto il governo».

Maggioni: riflettere sul senso della sua eredità
«La capacità di visione, l'impegno per la costruzione della cittadinanza e dell'identità del Paese, il ruolo della Rai come guida e punto di riferimento certo di fronte alla frammentazione delle fonti di informazione, in cui nulla sembra più vero, ma tutto è verosimile». Monica Maggioni, presidente della Rai, ha sintetizzato così la lezione di Ettore Bernabei, nella consapevolezza che “i mezzi e i contesti cambiano, ma la sfida per il servizio pubblico è sempre quella».

«Nel giorno in cui scompare un grande uomo come Ettore Bernabei - ha dichiarato Maggioni - mi sembra che riflettere sul senso della sua eredità sia uno stimolo imprescindibile per chi oggi si sta occupando di Rai. L'ho incontrato a più riprese, prima e dopo la nomina a presidente, e l'ho sempre considerato un punto di riferimento per capire, cogliere visioni e prospettive. A farmi impressione soprattutto era quanto lui fosse dentro le cose, non nel senso di essere legati al quotidiano minimo, quanto in termini di consapevolezza, comprensione della complessità, dei meccanismi dell'attuale sistema dei media. Un aspetto che da una parte non deve sorprendere, vista la qualità straordinaria della persona, capace anche a 70 anni di rimettersi in gioco, dall'altra è illuminante».

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