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«Fari puntati su materie prime e Rc auto»

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«Fari puntati su materie prime e Rc auto»

Il divario di prezzo tra il Nord e il Sud Italia? «Indiscutibile - risponde Gianfrancesco Vecchio, Garante per la sorveglianza dei prezzi -. Ma i dati dell’Osservatorio non sono forse i più adatti per confronti territoriali e temporali e le ragioni del gap possono essere molteplici, a partire dalle rilevanti differenze nel tenore di vita o nel reddito medio disponibile. Si tenga conto, inoltre, che se al Settentrione i prezzi dei prodotti alimentari sono in generale più alti, la quota maggiore di consumi alimentari sui consumi totali si registra invece nel Mezzogiorno». Secondo “Mr Prezzi”, poi, «le variazioni registrate potrebbero essere indice non solo del fatto che uno stesso prodotto costa di più al Nord che al Sud, quanto invece che l’acquisto di quella tipologia di prodotto si concentra su beni di fascia qualitativa più alta - o comunque diversa - negli esercizi commerciali del Nord e negli anni più recenti».

In un periodo di inflazione molto bassa e talvolta negativa, deve destare preoccupazione il gap territoriale dei prezzi?

Non bisogna allarmarsi, ma piuttosto continuare a tenerne sotto controllo le dinamiche in tutti i territori per cogliere e contrastare per tempo eventuali fenomeni speculativi e, nel contempo, intervenire sugli squilibri economici complessivi fra le diverse aree del Paese.

Che cosa vi segnalano i cittadini?

Ultimamente le segnalazioni dei cittadini all’Osservatorio Prezzi del ministero dello Sviluppo economico sono diminuite e sono soprattutto riferite a singoli casi di prezzi particolarmente elevati, rispetto ai quali si può solo evidenziare che lo stesso consumatore - rivendicando il suo diritto a conoscere in modo chiaro il prezzo prima dell’acquisto e orientando la sua scelta di consumo su punti vendita meno esosi - può contrastare fenomeni speculativi. Questi casi, quando sono isolati e non dipendono da cartelli o dinamiche distorsive della concorrenza, rientrano nella libertà degli stessi commercianti di proporre le loro politiche di prezzo e per i consumatori di orientarle oppure, quando occorre, scoraggiarle con le loro diverse scelte di acquisto.

Ci sono settori da tenere particolarmente sotto controllo?

In primis vanno monitorati i prezzi delle materie prime che in questo momento sono oggetto di importanti variazioni anche sui mercati internazionali. Questo per verificare come tali differenze si riflettano, per entità e tempistica, sui prezzi dei prodotti trasformati, pur tenendo conto che le materie prime costituiscono solo una parte, e non sempre quella prevalente, dei relativi costi. Si pensi ad esempio all’attuale diminuzione del prezzo del grano, che crea certamente problemi agli agricoltori ma, almeno al momento, non sembra aver avuto ricadute rilevanti sui prezzi al consumo della pasta e del pane.

E sui carburanti?

L’attenzione resta alta, considerata la grande variabilità dei prezzi internazionali di riferimento, l’incidenza sui consumi delle famiglie e i riflessi sulle dinamiche generali dei prezzi. In questo campo, peraltro, la scelta è stata quella di migliorare l’informazione puntuale al consumatore, fornendo, con una pluralità di strumenti, informazioni di dettaglio e in tempo reale sui prezzi praticati da tutti i punti vendita della rete nazionali di distribuzione, che mettano il consumatore stesso in condizioni di fare scelte consapevoli, di risparmiare e di essere attore attivo sul mercato.

In materia di Rc auto, il disegno di legge annuale sulla concorrenza prevede importanti novità, come l’obbligo per le compagnie di praticare “sconti significativi” in presenza di una serie di condizioni: state pensando a nuovi strumenti di confronto dei prezzi?

Una volta approvato il disegno di legge, sarà indispensabile intervenire insieme all’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ndr) sul cosiddetto preventivatore Rc auto, per renderlo uno strumento effettivo e sempre più efficiente di informazione dei consumatori in un settore in cui le differenze di prezzo per una pluralità di motivi vanno invece spesso a sfavore del Sud.

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