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Dossier Catastrofi e rivoluzioni «riscrivono» l'economia

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Dossier | N. 25 articoliI grandi temi dell’economia spiegati con parole semplici dal Sole 24 Ore

Catastrofi e rivoluzioni «riscrivono» l'economia

Nelle facoltà di economia si insegna, oltre all'economia, anche la storia economica (cioè la storia traguardata attraverso le lenti dell'economia) e si insegna la storia delle dottrine economiche, cioè come è andata cambiando nel tempo l'Economia come scienza. Allora, in questo volume e nel prossimo ci occupiamo di un po' di tutto quello. Come le altre puntate dell'”Economia per la famiglia”, sono dei “racconti di economia”, che questa volta prendono spunto da fatti o periodi del passato per gettare un po' di luce radente sugli aspetti economici di quel che la vicenda umana è andata plasmando nei secoli.
Così, rifletteremo sul perché, nelle «Mille e una notte», i ricchi sono i mercanti e non i produttori o i banchieri. O sul perché una delle più orribili catastrofi che abbiano colpito l'umanità – la “peste nera” del Trecento, che spazzò via, fra atroci sofferenze, circa la metà della popolazione europea – ebbe, nel dopo-peste, conseguenze positive sull'economia. O sulle conseguenze - e le interazioni - delle quattro rivoluzioni del Settecento (finanziaria, industriale, americana e francese) fra economia e società.

Sono le catastrofi e le rivoluzioni che cambiano i corsi della storia e affinano le leggi dell'economia. Un'altra catastrofe – la carestia delle patate nell'Irlanda di metà Ottocento – portò a un milione di morti e a un milione di emigrati (è anche per questo che si trovano tanti discendenti irlandesi in giro per il mondo). Ma anche in quella tragedia c'è un'importante lezione di economia, che spiega perché la gente moriva di fame anche se il cibo non mancava...
I legami fra storia, costumi ed economia seguono talvolta piste inattese e circuiti convoluti. Perché il ritardo nell'età del primo matrimonio aiutò lo sviluppo economico, ai tempi inglese, della rivoluzione industriale? E perché, fra le tante (giuste) critiche al protezionismo, ce n'è anche una che guarda agli effetti della protezione sulla fertilità delle donne della campagna francese e sul tasso di scolarità della loro prole?

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