Italia

Oltre 40 scosse causate dallo stiramento dell’Appennino

  • Abbonati
  • Accedi
Terremoto

Oltre 40 scosse causate dallo stiramento dell’Appennino

Oltre 40 scosse nella notte, e non è detto che sia finita. Dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) arrivano le prime notizie “tecniche” sul terremoto. A causarlo è stato lo «stiramento» dell’Appennino, ossia il processo di estensione da Est a Ovest. La zona colpita ha un’estensione di circa 30 chilometri e include comuni situati fra Lazio, Marche e Umbria.
«Il tipo di movimento osservato dai dati sismici indica una faglia estensionale, simile a quella all'origine dei terremoti più recenti e vicini, ossia quello de L’Aquila del 2006 e quello di Colfiorito del 1997”, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv. «Anche quei terremoti - aggiunge - erano stati superficiali, avvenuti come questo alla profondità compresa fra 8 e 10 chilometri, cosa che spiega i forti scuotimenti».
Le repliche più forti, per adesso, sono avvenute nella zona di Norcia (Pg) con magnitudo 5.1 e 5.4, alle 04:32 e alle 04:33, rispettivamente.

L’area colpita , evidenzia il sismologo Tertulliani, «è un’area appenninica dove incidono faglie sismogenetiche simili a quelle che hanno già fatto registrare nei secoli scorsi terremoti imponenti», già nel 1639 registrato sisma 'gemello'. Tertulliani non esclude nuove scosse di magnitudo inferiore rispetto alla scossa principale di magnitudo 6.0. «Ma non si può escludere - aggiunge - che ci possano essere altre scosse paragonabili a quella principale».
Sul sito internet dell’Ingv è possibile monitorare tutte le scosse avvenute nella notte e la loro relativa intensità. Secondo i questionari arrivati fino a questo momento sul sito http://www.haisentitoilterremoto.it/il terremoto di questa notte è stato risentito in gran parte dell’Italia centrale.

Su smartphone e tablet esistono diverse app legate ai terremoti: quella dell’Ingv, in particolare, permette di conoscere l’intensità e la precisa localizzazione delle scosse che avvengono in Italia. È possibile classificare le scosse per data, per intensità o per distanza. L’applicazione consente inoltre agli utenti di diventare “corrispondenti” segnalando attraverso il sito www.haisentitoilterremoto.it

© Riproduzione riservata