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Italia-Germania, alleanza sul «digitale»

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Italia-Germania, alleanza sul «digitale»

  • –Alessandro Merli

maranello

Passa dall’innovazione il rilancio della crescita in Europa e vede Germania e Italia, le due maggiori potenze industriali del Vecchio continente, decise a guidare il processo di digitalizzazione dell’industria, la cosiddetta Industria 4.0. Hanno insistito su questo tema il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il cancelliere Angela Merkel e ne hanno discusso i due ministri finanziari, Pier Carlo Padoan e Wolfgang Schaueble.

Ma forse i tempi sono oggi maturi in Europa, sulla spinta delle opinioni pubbliche, per un approccio diverso alla politica economica. Secondo un partecipante agli incontri di ieri, lo stesso Schaeuble avrebbe riconosciuto che la priorità attribuita dall’Italia alla crescita fin dal 2014 era corretta. Del resto, pur senza deflettere dalla dottrina della disciplina fiscale, lo stesso ministro di Berlino ha già dato il suo avallo, proprio alla vigilia del vertice italo-tedesco, a una politica di tagli alle imposte a fronte del surplus dei conti pubblici che nei primi se mesi di quest’anno ha raggiunto i 18 miliardi di euro, pari all’1,2% del prodotto interno lordo.

Ieri era però soprattutto il giorno dell’industria. La scelta di Maranello come sede dell’incontro non è stata casuale. Il cancelliere lo ha definito un «luogo simbolo», (ricordando fra l’altro Michael Schumacher: la Ferrari ha regalato ai due capi di Governo due prese di raffreddamento del cofano motore della formula 1 condotta dal campione tedesco alla vittoria nel mondiale 2004, consegnate dai due piloti attuali, l’altro tedesco Sebastian Vettel, e Kimi Raikkonen). Renzi ha tenuto a sottolineare che c’è «un pezzo d'Italia», soprattutto l'Emilia Romagna, ma anche il Veneto, che lavora in interconnessione con l’industria tedesca.

Il nuovo mantra è l'Industria 4.0 ed entrambi i Governi, oltre che le classi imprenditoriali dei due Paesi, ci credono. La Germania, che peraltro accusa alcune criticità, come il ritardo nelle infrastrutture digitali dell’economia, ha varato un vasto piano. A gennaio, ha ricordato ieri il cancelliere, terrà un incontro a Berlino per tirare le prime somme sugli sforzi compiuti in Germania e in Europa e la signora Merkel ne ha approfittato ieri per invitare Renzi a partecipare.

Fra Padoan e Schaeuble si è discusso di come favorire l’innovazione anche dal punto di vista fiscale, ma al tempo stesso si è parlato di fiscalità dell’economia digitale e su come favorire gli investimenti delle imprese ad alta tecnologia.

Che sono anche fra le più interessate a un altro dei temi affrontati dai due ministri finanziari e cioè la possibilità di favorire la mobilità dei giovani in Europa, come elemento per aumentarne il tasso di occupazione.

Anche visivamente l’incontro di Maranello è stato nel segno dell’industria. Dall’inusuale scelta della località, al fatto che a far gli onori di casa per i due capi di Governo ci fossero il presidente e l’amministratore delegato di Fca, John Elkann e Sergio Marchionne, e il figlio di Enzo Ferrari, Piero. E che la cena sia stata dedicata a un incontro con gli imprenditori: Vincenzo Boccia di Confindustria e Ulrich Grillo di Bdi, i due presidenti delle associazioni degli imprenditori, e diversi capi azienda, come quelli di Enel, Finmeccanica e Brembo fra le italiane e di Audi (che nella Motor Valley emiliana ha investito in Ducati e Lamborghini) e Rwe fra le tedesche.

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