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Scendono professionisti e partite Iva

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Scendono professionisti e partite Iva

ROMA

Sono professionisti, collaboratori, piccoli imprenditori: con l’attività economica che ristagna è l’occupazione autonoma a soffrire di più, e a ritirarsi, per prima, dal mercato del lavoro.

In un mese i lavoratori indipendenti sono scesi di 68mila unità (-1,2%); in un anno la contrazione è stata meno marcata: -18mila posizioni (-0,3%). Ma comunque c’è stata, e ha contribuito a portare giù, dopo 4 mesi di rialzi, il numero complessivo di occupati. Tutta colpa del giro di vite introdotto dal Jobs act per contrastare il falso lavoro autonomo? La risposta è più complessa. «L’operazione di pulizia operata dalle nuove norme in larga misura è stata compiuta - spiega Maurizio Del Conte, consigliere giuridico di palazzo Chigi e neo presidente dell’Anpal -. Molte false partite Iva sono transitate nel lavoro dipendente. Ora però con una congiuntura non brillante le difficoltà stanno iniziando a toccare da vicino i veri professionisti; per questo è fondamentale approvare rapidamente il Ddl sul lavoro autonomo ancora all’esame in Parlamento. Un provvedimento che estende tutele e prova a rispondere alle esigenze dei lavoratori indipendenti genuini».

Certo, negli ultimi mesi l’andamento del lavoro indipendente è stato altalenante; e nel medio periodo (maggio-luglio, rispetto al trimestre precedente) c’è stato un piccolo incremento (+35mila unità). Il quadro resta in chiaroscuro. Come per i giovani: nella fascia d’età 15-34 la disoccupazione sale, ricorda Cesare Damiano (Pd): «Ce ne è abbastanza per riflettere e per correggere il Jobs act».

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