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Fertility Day, Lorenzin: campagna strumentalizzata, presto nuovi…

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Fertility Day, Lorenzin: campagna strumentalizzata, presto nuovi slogan

«Nessuno qui è innamorato di un messaggio di comunicazione. Se ci sono delle immagini che sono state vissute come un'offesa penso che nessuno in questo ministero abbia questo desiderio e ho già dato mandato di poterle rimodulare». Dopo le polemiche degli ultimi giorni sui messaggi promozionali per il “Fertility Day”, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, intervistata ieri sera dal Tg4, abbandona la difesa a oltranza della campagna promozionale finita nel mirino del popolo di Internet per gli slogan che «insultano le donne» criticati in modo trasversale anche da molti partiti.

Nuovi slogan dopo le critiche trasversali del Web e della politica
A cambiare, spiega Lorenzi, però, saranno però solo le modalità di promozione dell'iniziativa, perché nel governo, nonostante e la secca presa di distanza di ieri da parte del premier («Non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perchè vede un cartellone pubblicitario»), c'è assoluta concordanza sulla necessità di interventi strutturali per favorire la natalità, per il quale «da tempo c'è un piano sul tavolo del governo». Quanto alle polemiche sui social, Lorenzin ribadisce di non essere pentita dell'iniziativa: «Cambieremo le cartoline, ci confronteremo coi dubbi sollevati dalla gente. La campagna andrà avanti. Non volevamo offendere né provocare». Infine i costi della campagna: «Ventottomila euro, ed è stata affidata a un team di professionisti».

L’attesa per «misure coerenti» nella prossima legge di Stabilità
Preceduto da un annunciato via tweet pubblicato nel pomeriggio di ieri - la campagna sul Fertility day «non è piaciuta? ne facciamo una nuova. Il Fertility Day è piu' di due cartoline, è prevenzione, è la salute degli italiani» - quello della ministra è un passo indietro solo a metà, come confermano le interviste di oggi in cui Lorenzin, forte anche dell'appoggio ricevuto dal leader di Area popolare e ministro dell'Interno Angelino Alfano, rivendica la sua autonomia («Se facessi il ministro per assecondare le volontà del web, in questo Paese avremmo il metodo Stamina», a Repubblica) e conferma l’appuntamento per il prossimo 22 settembre: «è una iniziativa utile, basta guardare i dati per capirlo, il 15% della popolazione italiana è infertile e il numero sale molto dopo i 32 anni». Sullo sfondo c’è però la prossima legge di Stabilità, L’auugurio della ministra, evidente segnale a Renzi, è «che molte misure di tutela e di sostegno su cui il governo si è impegnato trovino coerenti assegnazioni». Perchè, conclude, «la fertilità è un problema a sé: non dipende dal numero degli asili nido».

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