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Raggi cerca il rilancio: al lavoro sulle nomine

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Raggi cerca il rilancio: al lavoro sulle nomine

  • –Manuela Perrone

ROMA

La giunta capitolina di Virginia Raggi riparte con la nomina del nuovo amministratore unico di Atac, l’ingegnere nucleare Manuel Fantasia, e con una due diligence per rivedere tutte le delibere di nomina dello staff della sindaca e tagliare i compensi. Un doppio segnale immediato per dimostrare che a 24 ore dalla raffica di dimissioni che ha gettato il M5S nella bufera l’amministrazione non ha intenzione di mollare. Per dirla con le parole del candidato premier in pectore Luigi Di Maio,«non arretreremo nemmeno di un millimetro, nei prossimi giorni rimpiazzeremo i posti vacanti di Ama e ricominceremo a fare quello che stavamo facendo: far risorgere Roma dalle macerie».

Le polemiche e le consultazioni febbrili ci sono, ma dietro le quinte. La strategia, per ora, è quella di tenere a bada le scintille e concedere a Raggi l’autonomia che rivendica. Con tutto quel che ne conseguirà. Ma senza che il garante Beppe Grillo ci metta la faccia: non scenderà a Roma lunedì, come ventilato in un primo momento. Nessun commissariamento: si sta alla finestra. Prova lampante della corsa in solitaria di Raggi è la presenza alla riunione di giunta di ieri di Raffaele Marra, vice capo di gabinetto, insieme alla vice capo vicario Virginia Proverbio. Proprio Marra, che secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera è l’autore materiale della richiesta di parere all’Anac che ha portato all’addio della magistrata Carla Romana Raineri. Che ieri è passata in Campidoglio senza incontrare la sindaca e si è limitata a una risposta al vetriolo a chi le chiedeva se nell’amministrazione di Roma manchi legalità: «Diciamo che un magistrato se ne va». Condita da una promessa: «Quando arriverò a Milano scriverò le ragioni per cui ho preso questa decisione».

Sul suo caso la procura di Roma aprirà la settimana prossima un fascicolo ad hoc, dopo l’esposto presentato da Fratelli d’Italia. Mentre l’Anac si pronuncerà sulle altre nomine decise dalla giunta ad agosto, tra cui quella del capo segreteria di Raggi, Salvatore Romeo, funzionario comunale messo in aspettativa e riassunto ex articolo 90 del Testo Unico degli enti locali triplicandogli lo stipendio da 90mila a 120mila euro. I compensi, questo è certo, saranno rivisti al ribasso, altra scelta con cui l’amministrazione vuole recuperare in fretta il consenso della base divisa. A confermarlo è stato lo stesso Romeo, ironizzando: «Che la mia retribuzione possa essere rivista al rialzo lo escluderei». E aggiungendo: «Non c’è nessuna guerra, stiamo iniziando a lavorare adesso. Sono stati commessi errori su alcune delibere, perché eravamo in ritardo, e stiamo rivedendo l’intero corpo».

Si procede, dunque. «Siamo determinati a lavorare per il bene della città, queste dimissioni non ci spaventano», ha sottolineato Raggi ai suoi assessori. «Diamo fastidio ai poteri forti, ma siamo uniti e determinati». La nomina dell’amministratore di Atac al posto di Armando Brandolese che giovedì ha rassegnato le dimissioni con il direttore generale Marco Rettighieri è annunciata con entusiasmo dall’assessora ai Trasporti Linda Meleo: «Abbiamo trovato una persona estremamente competente. Si apre una nuova era per l’azienda e attueremo una rivoluzione sulla bigliettazione». Fantasia, 63 anni, è stato manager in Almaviva, Tele Sistemi Ferroviari, Italsiel/Finsiel. «Senza ansia» si vagliano i curriculum per riempire le altre caselle vacanti, in primis quella chiave del successore di Marcello Minenna alle deleghe economiche.

La reazione serve a respingere gli scenari ventilati dai rivali politici. Che «si dividano sulle nomine e sugli stipendi, come nella peggiore prima Repubblica», come sostiene Marcucci dal Pd. Che siano «allo sbando su rifiuti, trasporti e bilancio», come dice Fassina (Si). Che la classe dirigente grillina sia «un bluff», come afferma Brunetta di Forza Italia.

Le grane non sono finite. Lunedì Raggi e l’assessora all’Ambiente Paola Muraro saranno audite in commissione parlamentare ecomafie sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella capitale. La procura di Roma, che sta indagando anche sugli impianti per i quali Muraro è stata consulente Ama, acquisirà il dossier che l’amministrazione presenterà. Resta l’incognita dell’eventuale avviso di garanzia a Muraro. Se arrivasse, sarebbe un altro fulmine sulla giunta.

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