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Casa Italia, già disponibile una dote da 12 miliardi

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Casa Italia, già disponibile una dote da 12 miliardi

  • –Massimo Frontera

ROMA

Vale circa 12 miliardi il banco di prova del piano Casa Italia, sul quale già martedì ci sarà un primo incontro a Palazzo Chigi con il neonominato project manager, Giovanni Azzone, e il coordinamento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Incontro al quale sono stati invitati solo soggetti istituzionali e del mondo scientifico e accademico.

Casa Italia, come ha spiegato ieri su questo giornale Giovanni Azzone, è limitato a quattro ambiti prioritari. Questo significa che il lavoro del rettore del Politecnico e della sua squadra partirà dalle risorse già confluite su quatto ambiti: dissesto idrogeologico (5 miliardi), scuole (5 miliardi), cultura (un miliardo) e periferie (700 milioni).

Un budget consistente - che include tutti gli stanziamenti ereditati dal passato, a diversi livelli di attuazione, e nuovi investimenti non ancora effettivamente spesi. Un programma in divenire, il cui ultimo risultato si registra sul fronte del dissesto idrogeologico, con lo sblocco di un fondo di 100 milioni per progettare gli interventi gestiti dalla struttura di Palazzo Chigi guidata da Mauro Grassi.

In questo conto, manca la prevenzione sismica, sulla quale il governo ha confermato la volontà di investire risorse consistenti e in modo continuativo. Peraltro, all'indomani del terremoto che ha raso al suolo alcuni centri sull'Appennino, questo giornale ha chiesto di investire risorse importanti in un grande piano di sicurezza e tutela del territorio: almeno 4 miliardi all’anno per vent'anni.

Una valutazione sul budget necessario alla sola messa in sicurezza statica dei casi più urgenti - senza però lasciare da parte l'esigenza non meno importante di proseguire sulla strada dell'efficientamento energetico - potrà arrivare solo nei prossimi giorni. Il lavoro da fare - non poco complesso - è di incrociare i dati sul numero degli edifici esistenti (utilizzando il nuovo metodo di classificazione allo studio del Mit), sull'età del patrimonio e sulla localizzazione in base al rischio sismico. Un contributo importante è arrivato dall’Ance, che ha raffinato alcuni numeri, a corredo delle proposte su Casa Italia. Il punto centrale è l'entità dello sgravio e il livello di sicurezza antisismica dell'edificio dopo l'intervento, in rapporto alla classe di rischio.

Lo sgravio del 65% per l'adeguamento antisismico andrà radicalmente ristrutturato perché - come ha sempre ricordato il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, sponsor della prima ora dell’allargamento del bonus alla sicurezza statica - la detrazione fiscale è rimasta di fatto inutilizzata.

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