ROMA
La terra continua a tremare nel Centro Italia. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 è stata registrata ieri mattina dopo mezzogiorno nella zona di Ascoli , Macerata. Sisma con epicentro sui monti Sibillini avvertito con intensità anche ad Accumoli proprio mentre, sotto il tendone del campo sfollati, stavano dando comunicazioni alla popolazione il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Si sono registrati nuovi crolli soprattutto a Pescara del Tronto. Hanno ceduto alcuni tetti, pareti, muri pericolanti di case già gravemente danneggiate dal sisma del 24 agosto scorso. I nuovi crolli non hanno provocato feriti , ma solo tanta paura. Nella notte tra venerdì e sabato la terra ha tremato anche in provincia di Perugia, ad una profondità di 11 chilometri.
Repliche più forti da nuove faglie attive spiegano i sismologi. «Si sono attivate nuove faglie, secondo l’andamento teorico noto. Il quadro di interpretazione della situazione non cambia», ha osservato Massimo Cocco dell’Ingv. Sostanzialmente, le repliche avvengono perché quando la faglia principale rilascia energia con il terremoto, induce le faglie adiacenti a caricarsi ulteriormente ed eventualmente a rompersi. Ed è in questo scenario difficile che continuano i lavori sul fronte ricostruzione. Ieri è stato aperto al traffico il bypass del ponte “A Tre Occhi”, nel comune di Amatrice. Opera importante, che consente il ripristino della viabilità per il paese, realizzata dal Genio militare e dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. E sempre ieri il Commissario Errani ha comunicato tempi e tappe della ricostruzione. Ad oggi sono 4.629 gli sfollati assistiti. «Entro 7 mesi dovrete avere le casette» cioè moduli abitativi che saranno allestiti accanto ai paesi distrutti dal sisma. «Noi - ha aggiunto Errani - vogliamo lavorare con voi, partendo dai Comuni e con le istituzioni e su questo - ha sottolineato - vi chiediamo di metterci alla prova». Errani ha ribadito che per la ricostruzione sarà seguita la strada delle «regole certe» con la priorità di «mantenere l’identità dei territori». Il primo impegno è quello di far uscire la popolazione dalle tende. Per questo si sta pensando ad una sistemazione presso strutture alberghiere o un contributo per le sistemazioni provvisorie. «La prima soluzione dell’emergenza terremoto è stata quella delle tende» , ma «quella prossima, che si è condivisa, è rimanere nei territori» ha spiegato il capo della Protezione Civile Curcio. Nell’area del terremoto la Regione Lazio prevede «l’ esenzione totale delle tasse scolastiche e universitarie» ha annunciato il presidente Nicola Zingaretti. Con provvedimenti ha aggiunto « a integrazione dello schema del decreto del Governo» per l’emergenza . Come il contributo economico (massimo 600 euro) agli sfollati che sceglieranno una sistemazione autonoma.
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